L’Assessore al Diritto allo Studio e alle Attività Culturali Antonio Scialpi ha preso parte all’inaugurazione del cantiere per gli interventi di recupero dell’antico Convento dei Paolotti. L’opera commissionata dall’Arcidiocesi di Taranto trasformerà la struttura religiosa in un centro di formazione e di catechesi e anche di accoglienza dei familiari dei pazienti del vicino ospedale. Il progetto, illustrato dall’economo della Curia, monsignor Emanuele Tagliente e per gli aspetti tecnici dall’ingegnere Gianfranco Tonti, sarà realizzato in tre lotti.
L’Arcivescovo, Monsignor Filippo Santoro, ha impartito la benedizione al cantiere e ai lavoratori presenti: “L’auspicio è che questa struttura, già in passato punto di riferimento per la formazione religiosa come seminario, torni ad essere un punto di riferimento, non solo per l’Arcidiocesi ma per la Puglia. La benedizione – ha sottolineato Monsignor Santoro – giunga soprattutto a coloro che lavoreranno in questo cantiere in questo particolare momento per la sicurezza sul lavoro in Italia. Ringrazio l’Amministrazione Comunale e il Sindaco Franco Ancona per il dialogo proficuo che ci ha consentito di iniziare i lavori”.
L’Amministrazione era rappresentata dall’Assessore Scialpi che nel suo intervento ha evidenziato l’importanza storica e religiosa del Convento e della chiesa di San Francesco di Paola (era presente il rettore don Angelo Pastore). “L’inizio dei lavori costituisce l’inizio di una nuova pagina di storia di questo antico Convento e della chiesa di San Francesco di Paola ricca di preziose testimonianze artistiche. La sua storia affonda le radici nella prima parte del 1600. La realizzazione è legata all’insediamento a Martina dei Frati Paolotti e le vicende del Convento si intrecciano con quelle storiche di Martina. I frati Paolotti scelsero questo luogo perché fuori dalla città. Nel corso dei secoli, l’urbanizzazione lo ha inglobato nel contesto urbano ma ha conservato la sua posizione a distanza dal caos cittadino, la pineta e l’affaccio sulla Valle d’Itria che lo rendono ancora un luogo adatto alla formazione e agli esercizi spirituali”.