La cottura fuoco lento dei lavoratori della Tessitura di Mottola del gruppo Albini è giunta a termine e l’azienda, dopo un tempo che sembra infinito di silenzio con le organizzazioni sindacali, ha comunicato di aver messo in liquidazione l’impianto industriale mottolese, preferendo spostare tutta la produzione all’estero o a Bergamo.
“Assistiamo all’ennesima storia di un’impresa che si insedia in un territorio solo per riceverne vantaggi e non per contribuire al suo sviluppo, e quando finiscono opportunità fiscali e sgravi vari, alla prima occasione si levano le tende, in questo caso gli impianti, lasciando per strada centoventi lavoratori e le loro famiglie”, commentano amareggiati i segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Taranto.
Il consigliere regionale della Lega Giacomo Conserva interviene sulla vertenza per la liquidazione dello stabilimento Tessitura di Mottola del gruppo Albini, dopo che l’azienda ha annunciato di aver messo in liquidazione l’impianto industriale.
“E’ necessario trovare nell’immediato una soluzione a questa vertenza che rischia di mandare sul lastrico centinaia di famiglie. L’azienda è obbligata a dare risposte e, soprattutto, non può dalla mattina alla sera pensare di ‘scappare’ dal territorio, dopo che ha usufruito di aiuti e incentivi fiscali, e spostare altrove la produzione. Lasciare per strada ben 118 lavoratori in un momento già difficile a causa della pandemia è davvero inaccettabile”. Questo è quanto dichiara il consigliere regionale della Lega, Giacomo Conserva.
“Il territorio ionico – prosegue Conserva – è già martoriato da altre vertenze e non può assolutamente permettersi di subire un ulteriore dramma occupazionale di questa entità. Tutelare e salvaguardare i livelli occupazionali rappresenta una priorità per cercare di restituire dignità e serenità ai lavoratori e alle loro famiglie. La vicenda va affrontata tempestivamente attraverso un tavolo di confronto tra l’azienda, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni locali e regionali”.
Il presidio contro le scelte dell’azienda Albini è andato molto bene – commentano i segretari di categoria Giordano Fumarola, Emiliano Giannoccaro e Amedeo Guerriero, rispettivamente di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – scelte che sono dettate esclusivamente da criteri economici che lasciano sulla strada i lavoratori pugliesi. Collocare sul mercato lo stabilimento è pericolosa, anche perché in piena pandemia è difficile individuare player che possono investire e nel frattempo, quando finiranno gli ammortizzatori sociali per il covid, che scadono a giugno. Mottola è un fiore all’occhiello per l’industria della provincia e le professionalità che esprime non possono essere perse.