Le tendinopatie sono caratterizzate da dolore e limitazione funzionale del tendine coinvolto. Esse risultano frequenti negli sportivi, rientrando tra le più comuni affezioni dei runner ed interessando fino 40% dei tennisti[1-5]. L’overuse e i microtraumi ripetuti sono alla base della tendinopatia. Alcuni fattori di rischio sono inoltre rappresentati da una biomeccanica scorretta e dai disordini metabolici. A livello strutturale si osserva una alterazione della capacità riparativa del tendine cui può associarsi una risposta infiammatoria, presente in particolar modo in fase acuta[6-8].
Si utilizzano vari metodi di prevenzione per i distretti corporei più sollecitati come caviglia, ginocchio, anca, spalla, gomito [9]. I principali sono stretching, rinforzo, esercizi di controllo ed equilibrio e solette ammortizzanti per il tendine achilleo. Lo stretching è sicuramente il più utilizzato a livello pratico per prevenire gli infortuni sportivi, tra cui le tendinopatie[9].
Tuttavia non esiste un’evidenza scientifica a supporto di questa metodica. Vari studi hanno constatato l’inefficacia dello stretching, in assenza di altri interventi, nel ridurre il rischio di insorgenza di problemi tendinei [10]. Un altro intervento rivelatosi inefficace è l’esercizio di rinforzo eccentrico del distretto interessato, che ha portato ad un incremento del rischio di infortunio per quanto riguarda il tendine rotuleo in soggetti sani. Un accorgimento utile per prevenire problematiche del tendine Achilleo potrebbe essere l’utilizzo di una soletta nella scarpa che assorbe gli shock e i carichi eccessivi. Un altro comportamento utile sembrerebbe essere l’utilizzo a scopo preventivo di esercizi di equilibrio e di controllo per gli arti inferiori, che risultano far diminuire il rischio di insorgenza di tendinopatie negli anni successivi alla procedura (lo studio è stato effettuato su atleti calciatori, allenati per un anno e seguiti per tre anni) [8].
Ad ogni modo è opportuno essere seguiti da un professionista del settore durante il periodo di svolgimento dell’attività fisica per evitare ed eventualmente gestire problematiche relative
L’ecografia muscolo-scheletrica è un esame indolore, economico, ripetibile ed accurato [11] in mani esperte. Essa è un ottimo strumento nella diagnosi e nel follow up delle tendinopatie in quanto permette di valutare la degenerazione e lo spessore tendineo oltre che la vascolarizzazione[5]. L’ecografia si è inoltre rivelata utile in fase preventiva; una recente metanalisi ha indicato come le anomalie ecografiche presenti in tendini asintomatici siano predittive di tendinopatia futura. Il valore aggiunto dell’ecografia nel trattamento delle tendinopatie risiede nel permettere un trattamento infiltrativo guidato (procedure infiltrative ecoguidate) che consente di ridurre le eventuali complicanze [12] aumentando inoltre la percentuale di successo terapeutico.
La risonanza magnetica è un indagine altresì accurata [11] ma più costosa, generalmente considerata di secondo livello.
E’ sempre opportuno affidarsi ad un professionista del settore durante il periodo di svolgimento dell’attività fisica per una prevenzione efficace ed una gestione ottimale delle tendinopatie.
Dott. Antonio Pulito
Fisioterapista
Via Rocco Goffredo, 22
Martina Franca (TA)
Dr. Vincenzo Venerito
Medico Chirurgo
Specialista in Reumatologia
Via Taranto, 32-34
Martina Franca (TA)
Referenze e bibliografia
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