Il Festival della Valle d’Itria, oltre alle sue venti serate di spettacolo a Martina Franca e nella Valle, è anche occasione di approfondimenti, incontri e riflessioni sui temi e con i personaggi del nostro presente: la Fondazione Paolo Grassi organizza, nei giorni del Festival, anche quest’anno una serie di appuntamenti aperti ad esperti del settore e al pubblico per conoscere più da vicino i protagonisti e gli spettacoli del Festival, ma anche per aprire nuovi orizzonti di confronto.
Giovedì 29 luglio, alle ore 18, presso i bellissimi spazi appena restaurati del Villaggio di Sant’Agostino, si terrà il nuovo appuntamento del ciclo di incontri Grassi e Strehler, l’arte di fare teatro: il direttore musicale del Festival Fabio Luisi e il critico musicale del «Corriere della Sera» Enrico Girardi converseranno sul rapporto fra il regista triestino e il teatro musicale, nonché del ruolo di Paolo Grassi durante gli anni di sovrintendenza al Teatro alla Scala. Grazie a questa rassegna, curata da Giovanni Soresi, sino ad ora sono stati affrontati temi come il rapporto tra Strehler e Bertolt Brecht, la musica in Arlecchino servitore di due padroni, la militanza politica attraverso il palcoscenico, la costituzione di un teatro come istituzione pubblica, le produzioni storiche come Vita di Galileo, L’opera da tre soldi, L’anima buona di Sezuan. Ospiti degli appuntamenti, già disponibili sulla WebTV della Fondazione, sono stati Anna Bandettini, penna delle pagine culturali del quotidiano «la Repubblica», Maurizio Porro firma del «Corriere della Sera», gli attori Pamela Villoresi e Giancarlo Dettori, il regista Stefano De Luca, il musicologo Davide Verga e altri.
Sabato 31 luglio e domenica 1 agosto, all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi, si svolgerà il convegno internazionale di studi dal titolo “Teatro e musica d’arte dal vivo e in digitale: davvero per tutti?”, che prende spunto dall’idea di Paolo Grassi, che così dichiarava: «credo sempre che il teatro pubblico può essere la struttura portante della vita teatrale italiana solo se fa teatro d’arte e se allarga il pubblico, se conquista nuovi spettatori, se forma il nuovo pubblico». Grassi si esprimeva così, forte di esperienze eterogenee che lo videro a capo del Piccolo Teatro, del Teatro alla Scala e della Rai, responsabilità che lo portarono a ideare soluzioni nuove (fra cui la prime dirette televisive italiane di inaugurazioni scaligere) in grado di coinvolgere nuovo pubblico e nuove tecnologie per una fruizione più democratica dell’arte. Questo pensiero, che accomuna le migliori esperienze di spettacolo, sembra aver animato anche il dibattito e la sperimentazione legati all’anno appena trascorso, durante il quale in tanti hanno cercato di resistere alla chiusura dello spettacolo dal vivo creando nuovi canali e nuovi spettatori.
Al convegno, strutturato in tre sessioni (31 luglio dalle 10 –13 e dalle 15 alle 18; 1 agosto dalla 10 alle 13), parteciperanno docenti universitari, esperti di comunicazione digitale, responsabili delle WebTV di istituzioni liriche e editori discografici. Per partecipare è necessaria l’iscrizione che è possibile effettuare dal sito del Festival della Valle d’Itria. Il convegno sarà anche trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Festival e in seguito sarà disponibile sulla WebTV della Fondazione Paolo Grassi.
Giunto alla sua 27a edizione, il premio giornalistico “Lorenzo D’Arcangelo”, presieduto da Egidio Pani, viene assegnato al critico che ha saputo meglio raccontare la manifestazione nella precedente edizione, attraverso i suoi articoli e i servizi giornalistici. Sarà quest’anno il critico musicale Manuel Brug, del quotidiano tedesco «Die Welt», a ricevere una cantinetta di bottiglie di vino Martina Franca d.o.c. con etichetta speciale personalizzata. L’albo del Premio, dedicato a Lorenzo D’Arcangelo, giornalista martinese e motore determinante per la crescita e il consolidamento del Festival, comprende grandi nomi del giornalismo musicale nazionale ed internazionale. La premiazione si terrà venerdì 30 luglio alle ore 18 presso l’Ospedaletto di Martina Franca, in via Orfanelli.