Torna nelle librerie Fabio Geda insieme ad Enaiatollah Akbari, dopo dieci anni da “Nel mare ci sono i coccodrilli”, con una biografia intensa e diretta : “Storia di un figlio. Andata e ritorno” (edito da Baldini+Castoldi). Un romanzo che lascia il segno, che ci fa assaporare una cultura diversa dalla nostra, complessa e affascinante, che ci fa toccare con mano la realtà che ci circonda e ci dà veri insegnamenti.
Enaiat, il protagonista, è un ragazzo di etnia hazara che all’età di dieci anni viene “abbandonato” da sua madre per salvargli la vita. È convinta che sia l’unico modo per proteggerlo, così parte per il Pakistan e lascia suo figlio in una comunità di orfani. Già, perché se sei un bambino hazara che vive in Afghanistan, a Nava, non solo devi fare i conti con la povertà, con le difficoltà per sopravvivere, con il pericolo di essere ucciso perché appartieni ad una minoranza, ma devi convivere con una minaccia costante: il rischio di essere venduto o barattato per pagare un debito.
Ma “Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari ” – bestseller amato e letto in tutto il mondo – termina nel 2008, quando Enaiat parla al telefono con la madre per la prima volta dopo il lungo e avventuroso viaggio che dall’Afghanistan l’ha condotto in Italia, a Torino. Come racconta nel nuovo romanzo, Enaiat impiegherà quattro anni a trovare il coraggio di cercare la propria famiglia.
“Volevo scoprire che fine avevano fatto. Per molto tempo li avevo come cancellati, perché dimenticare è un modo buono per non soffrire; e questo non per cattiveria o cosa, ma perché, prima di avere abbastanza spazio nella testa per occuparti degli altri, devi trovare il modo di stare bene con te stesso. Infatti, quando ho capito che, grazie a chi mi aveva accolto, con la mia vita davvero potevo farci qualcosa di bello, e non solo, magari anche qualcosa di utile, ecco che alcune domande hanno cominciato ad affiorare senza che io dovessi neppure scuotere troppo il fondo dei ricordi.”
E allora ci si chiede: cosa è successo alla sua famiglia prima di quella telefonata? In quali modi è rimasta coinvolta dalla “guerra al terrore” iniziata nel 2001? E com’è cambiata la loro vita e quella di Enaiat da quando si sono ritrovati fino a oggi, al 2020? Ora che non è più un bambino, ma con la stessa voce calda che abbiamo imparato ad amare, Enaiat ci accompagna attraverso la vita sua e non solo, lungo un pezzo di storia che riguarda tutti. Il rapporto a distanza con la madre; la violenza del fondamentalismo; l’amore e le amicizie italiane; il ritorno in Pakistan; un secondo ritorno in Italia; una nuova casa; un dolore lancinante, e la gioia enorme, inattesa dell’incontro con Fazila.
Con leggerezza Fabio Geda torna a raccontare una storia pura, delicata e più che mai necessaria, in cui il dolore della perdita si mescola all’ingenua commozione di chi sopravvive. Una storia vera, che ci ricorda come su tutto vinca la solidità degli affetti, la persistenza della nostalgia e del desiderio, capace di superare le distanze.
Parleremo di tutto questo insieme a loro, per scoprire cosa si cela dietro una vita così difficile eppure così piena di Bellezza e autenticità: la vita di Enaiath e di tutti quelli come lui.
A moderare la serata Michela Pignatelli, Vicepresidente di Upward e Chiara Convertini, Dottoressa in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Bari e associata di Upward.
L’evento si svolge in collaborazione con la libreria Storie in Corso – Corso Italia n.36, Martina Franca (TA).
Appuntamento sull’app ZOOM CLOUD MEETING meeting ID : 875 0743 4933 giovedì 04 febbraio 2021 alle ore 18.30