Il Rapporto Svimez 2022, presentato alla Camera dei Deputati il 28 novembre scorso, scatta una fotografia che dovrebbe spingere il Governo a correre immediatamente ai ripari.
Nel 2023 il PIL meridionale si contrarrebbe fino a -0,4%, mentre quello del Centro-Nord, pur rimanendo positivo a +0,8%, segnerebbe un forte rallentamento rispetto al 2022.
Lo shock energetico, dunque, penalizzando soprattutto le famiglie e le imprese meridionali, dovrebbe riaprire la forbice di crescita del PIL tra Nord e Sud. In base alle stime Svimez, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas si traduce in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro per le imprese industriali italiane; il 20% circa (8,2 miliardi) grava sull’industria del Mezzogiorno.