Venerdì 2 luglio, in occasione del primo giorno della festa patronale, al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica di San Martino, subito dopo la solenne esposizione delle effigi dei due Santi Patroni, ha avuto luogo una breve ma significativa cerimonia di consegna del Sigillo Martiniano al Colonnello Antonio Pellegrino, Comandante del 16° Stormo, nell’approssimarsi della conclusione del suo periodo di Comando dello Stormo previsto per il prossimo mese di settembre.
Il premio – riferisce mons. Peppino Montanaro, parroco della Basilica – è assegnato ogni anno a cittadini che si sono distinti per la comunità martinese e rappresenta non solo un ringraziamento al Colonnello Pellegrino per il suo operato ma anche a tutti gli uomini e donne del 16° Stormo che in maniera silente ma costante operano per il bene della collettività animati sempre da un sentimento di profonda e sincera solidarietà, una realtà oramai radicata nel territorio e nel tempo considerando che l’Aeronautica Militare è presente nel martinese da 62 anni divenendo, di fatto, parte del tessuto cittadino e dell’indotto economico locale.
Alla premiazione è intervenuto anche Franco Ancona, Sindaco di Martina Franca, che con evidente commozione ha salutato il Colonnello Pellegrino e ricordato la prontezza con cui il 16° Stormo, nei primissimi giorni dell’emergenza pandemica nel mese di marzo 2020, si è reso disponibile, in poche ore, ad allestire due tende campali per il supporto alle attività di triage e pre-triage dianzi al nosocomio cittadino.
Il Colonnello Antonio Pellegrino, nel ringraziare mons. Peppino Montanaro per aver riservato a lui questo prestigioso riconoscimento, ha innanzitutto condiviso i meriti con tutto il personale dello Stormo da lui comandato, una famiglia unita, una squadra sempre pronta, in ogni momento e ad ogni costo ad operare per il bene della nazione, anche a migliaia di chilometri lontani dalle proprie famiglie.
In un momento storico che sta segnando profondamente le nostre esistenze, il connubio tra istituzioni militari, civili e religiose della città ha permesso di esprimere, con poco, una grande vicinanza al territorio e alle persone meno fortunate con concretezza e orgoglio.