“Tutti gli anni in Puglia arriva il caldo e, in concomitanza, si aggrava la siccità e la mancanza d’acqua. Tutti gli anni a giugno arrivano uno ‘Scipione’, un ‘Caronte’ e un ‘Lucifero’, e tutti gli anni cala il livello negli invasi. Il problema si ripresenterà anche in futuro se non si investe in una politica irrigua unica, nel risparmio degli sprechi e nel riuso”. A dirlo è il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.
La disponibilità di acqua è un elemento fondamentale che condiziona pesantemente la produttività in una regione dove operano 77mila aziende agricole, quasi 11% del totale quelle italiane (dato febbraio 2022 Centro studi Confagricoltura) su una superfice agricola coltivata di 1,3 milioni di ettari, il 10,2% di quella nazionale (12,6 milioni di ettari).
“Confagricoltura Puglia – continua – è impegnata a sensibilizzare le istituzioni sull’importanza del riutilizzo delle acque reflue e sulle necessità infrastrutturali specifiche del territorio. Per esempio, il riutilizzo delle acque reflue trattate è un approvvigionamento idrico affidabile, indipendente dalla siccità stagionale e dalla variabilità meteorologica.
Con il Piano nazionale degli interventi nel settore idrico e il Recovery Plan oggi – conclude – c’è la possibilità di avere corsie preferenziali di finanziamento per risolvere il problema storico della crisi idrica nella nostra regione. Bisogna, dunque, investire in ricerca e applicare regole comuni nell’irrigazione per intervenire in maniera innovativa sull’annoso problema della carenza d’acqua dovuta ai fenomeni di siccità, fenomeni che i cambiamenti del clima rendono sempre più frequenti.