A causa di un’improvvisa indisposizione di Joseph Calleja, sarà il tenore Luciano Ganci il protagonista del concerto conclusivo del Festival della Valle d’Itria, giovedì 5 agosto alle ore 21, al Palazzo Ducale di Martina Franca. A Ganci, in queste settimane impegnato come Radamès nella produzione dell’Aida di Verdi al Macerata Opera Festival nel centenario della prima opera allo Sferisterio, vanno i ringraziamenti del Festival della Valle d’Itria per aver accolto l’invito a poco più di ventiquattr’ore dal concerto.
L’appuntamento conclusivo, dal titolo 1921: Caruso Piazzolla è dedicato a due importanti centenari: quello della nascita del compositore argentino Astor Piazzolla e quello della morte del tenore Enrico Caruso. Luciano Ganci sarà accompagnato dal virtuosismo del bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi e dall’Orchestra della Magna Grecia diretta da Gianluca Marcianò.
Il programma prevede l’esecuzione di brani legati alla storia interpretativa di Caruso, il tenore napoletano che ha conosciuto la fama mondiale, re indiscusso del nascente mercato discografico attraverso cui ha influenzato la nuova generazione di cantati. Così si ascolteranno le arie “Questa o quella per me pari sono” da Rigoletto di Verdi e “E lucevan le stelle” da Tosca di Puccini che si alterneranno con le musiche di Astor Piazzolla, creatore del Tango Nuevo e di un modo di far musica che mescola idee, storie e generi differenti.