Si inaugura sabato 17 febbraio alle ore 18.00 a Palazzo Ducale nelle sale del Piano Nobile la mostra “Salvatore Basile -Ritratto d’Artista”, a cinquanta anni dalla morte ( 1967-2017).
Infatti, il 18 febbraio 2017 ricorrevano i 50 anni della scomparsa dello scultore martinese Salvatore Basile nato nel 1910 a Martina dove si stabilì e visse dopo i trasferimenti dovuti al lavoro di docente.
Saranno visitabili fino al 15 marzo le opere, custodite della famiglia e messe a disposizione in modo particolare dalla figlia dell’artista, Lucia Basile.
Nella sala Consiliare sono previsti gli interventi del Sindaco Franco Ancona, l’introduzione di Antonio Scialpi, assessore alle attività culturali, di Vito Cracas, critico d’arte e giornalista, Giorgia Lepore, scrittrice e docente di Storia dell’arte. Saranno eseguiti anche degli intermezzi musicali classici del Cello ensemble “ Nino Rota” con i maestri Marcello Forte, Fabio De Leonardis e Tiziana Di Giuseppe, Lilia Mastrangelo, Annalisa Di Leo; con la pianista Irene Gaggioli, con il maestro Luca Palladino, Ideatore e coordinatore del progetto musicale “ La tua scuola diventa conservatorio” e Alessandra Miola (testo a cura di Carlo Dilonardo).
Alla realizzazione della serata inaugurale, coordinata da Carmela Calella, hanno collaborato il Comune di Martina Franca-Assessorato alle attività culturali, il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli, l’Accademia delle Belle Arti di Lecce e il Liceo Artistico V. Calò in modo particolare la sezione di Martina, che ha contribuito all’allestimento anche della mostra.
Salvatore Basile ( 1910-1967)
Salvatore Basile nacque in una famiglia della media borghesia del Sud da Rosa Borbone e Pietro Basile l’8 gennaio 1910 e morì a Martina il 18 febbraio 1967. Superate la difficile infanzia e la fase adolescenziale proseguì, nel tormentato periodo della guerra, i suoi studi a Roma e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, superando il concorso per docente di Disegno e di Storia dell’Arte.
Fu anche, per un brevissimo periodo, presente nel Comitato di Liberazione nazionale di Martina tra il 1944-45.
Salvatore Basile fu un docente d’arte molto apprezzato , disegnatore, grafico, pittore e scultore. Come educatore lasciò una grande impronta nell’animo dei giovani che, ancora oggi, lo ricordano con affetto e stima.
Nella città natale lavorò ai suoi capolavori fino al 1967, anno in cui si concluse, al termine della vita, la sua lunga e prolifica attività artistica. Egli lavorò a Palermo, Taranto ed, infine, a Martina Franca.
Le sue creazioni incontrarono quasi subito il plauso della critica ed il successo fra il pubblico, soprattutto negli anni della guerra e del dopo guerra (1940-1950), quando ottenne prestigiosi apprezzamenti e validi riconoscimenti nelle prestigiose esposizioni di Parigi, Firenze, Roma, Lecce, Taranto e nella città natale.
Entrò in contatto con personalità del mondo dell’arte, dell’architettura e della musica come Walter Lazzaro, Giacomo Manzù, Renato Guttuso, Pericle Fanizzi, Tito Schipa e con il mondo universitario e della ricerca.
Determinante per la sua ispirazione artistica fu l’architetto Giovanni Michelucci.
Diversi furono i committenti privati, pubblici ed ecclesiastici per le sue opere, esposte in mostra in diverse città tra cui Parigi, Lecce, Martina Franca, Taranto, Firenze e Roma.
Numerosi i “ ferri battuti” che hanno fatto di Salvatore Basile il prosecutore di un’antica arte, che a Martina annovera grandi artigiani. Famoso un bronzo del 1964 di Basile dedicato all’illustre maestro Angelo Raffaele Chiarelli ( 1852-1926), padre di Giuseppe Chiarelli, già presidente della Corte Costituzionale tra il 1971-73.
Di pregio è anche il volto dello storico di Martina Giuseppe Grassi (1881-1953), in mostra all’ingresso delle sale d’Avalos di Palazzo Ducale.
Furono frequenti le relazioni con Giulio Carlo Argan e Piero Bargellini.
Così si è espresse proprio Piero Bargellini sull’opera del grande scultore di Martina:
«Ogni opera eseguita da Salvatore Basile è veramente un pezzo unico, perché non ripete motivi correnti o di maniera, non ricalca schemi stilistici o modelli scolastici. L’Artista parte libero da ogni preconcetto sotto la suggestione diretta d’un soggetto che in quel momento l’attrae e ch’egli tratta, scegliendo via via i modi della sua espressione: ora serrati e composti, ora aperti e cantanti, ora severi e icastici, ora cordiali e addirittura ironici. Già nei disegni del Basile si può notare questa varietà espressiva, che non è diversità. Non bisogna mai confondere tra varietà e diversità. La natura, come l’arte, può essere varia, non può essere diversa. L’arte di Salvatore Basile è varia, perché obbedisce, via via, alle ispirazioni non ai capricci dell’artefice, che se ha una sola anima, ha però vari modi per esprimere i suoi sentimenti, or mistici, or mondani, or dolenti e ora ironici. L’importante è raggiungere lo scopo, cioè la voluta espressione nella dovuta coerenza di stile. In ogni opera, infatti, del Basile, c’è unità stilistica, c’è coerenza di modi, c’è compiutezza espressiva; c’è dunque quella misteriosa seduzione, che prende il nome di arte.»
Nel 1986 è stata intitolata una strada della città a Salvatore Basile.
L’ultima grande mostra fu organizzata dalla Galleria “ La Pietra” a Martina nel 1986, vent’anni dopo la sua morte.
Negli anni scorsi è stata anche istituita una borsa di studio alla sua memoria e l’Associazione culturale “ Salvatore Basile” ha organizzato diverse iniziative nelle scuole di Martina, ricordandone il profilo artistico.
“Elite Arte”per il Catalogo degli artisti ha dedicato a Salvatore Basile nel 2017 un inserto con riproduzione di alcune sue opere più famose e un profilo critico e biografico.
“Vogliamo rendere omaggio con questa mostra ad uno dei più grandi artisti del Novecento di Martina- afferma Antonio Scialpi -, aprendo il Palazzo Ducale e le splendide sale affrescate da Domenico Carella all’arte di Salvatore Basile. Questa mostra segue quella di arte contemporanea appena conclusa dell’artista americano Mark Dion e precede quella che sarà dedicata alla violinista di Martina Gioconda De Vito”.