Di seguito una nota diffusa dai consiglieri comunali Vincenzo Angelini, Marianna Maggi e Angelita Salamina di “Città Nuova”.
Giovedì 18 Marzo si svolgerà la seduta della commissione Attività Produttive, attraverso la quale abbiamo richiesto di rivedere il Documento Strategico del Commercio e rimettere in discussione alcune parti dello stesso, anche alla luce del parere reso dall’Avv. Sciscioli in merito alla nota all’art.5, che di fatto introdurrebbe un regime discriminatorio nei confronti delle medie strutture.
Altro punto controverso sarà la famosa tabella a punteggio introdotta nel 2018 per le nuove aperture nel centro storico, in modo particolare la norma che prevede l’assegnazione di 7 punti all’imprenditore che possa disporre di un parcheggio auto per I propri clienti all’interno di una ZTL, oggi resa ancor più stringente dall’installazione dei cosiddetti varchi.
Il gruppo consiliare “Città Nuova” però non si limiterà a proporre queste variazioni, bensì insisterà per un radicale abbandono del sistema autorizzatorio introdotto mediante tabella a punteggi, a favore di un ritorno al vecchio regime, che prevedeva la cosiddetta SCIA.
I requisiti attualmente individuati dalla tabella per l’assegnazione di un punteggio, ai fini di una “nuova apertura”, potrebbero semmai essere utilizzati come incentivi ad un’evoluzione delle medesime attivitá, alle quali si potrebbe concedere un’agevolazione fiscale, nel caso in cui soddisfino quei requisiti (ad es. attivitá interamente “plastic free”, menú in varie lingue, presenza di un fasciatoio per bebé, etc… ).
Occorre sburocratizzare e rendere agevole l’apertura di nuove attività nel centro storico, soprattutto senza creare discriminazioni di sorta tra chi ha avviato la propria attività prima del 2018 e chi l’ha avviata successivamente.
L’amministrazione dovrà piuttosto agevolare un percorso che porti tutti gli esercenti a ritrovarsi su uno stesso binario per quanto riguarda ad es. lo stile dei dehors e per tutto ciò che ha un impatto sul decoro del centro storico, ma non deve, a nostro modo di vedere, appesantire ulteriormente la burocrazia.
Occorrerà, a nostro avviso, rivedere anche la questione dello smaltimento dei rifiuti, per evitare che qualcuno sia costretto ad affittare un locale solo per tenerci i bidoni dell’immondizia, così come occorrerà rivalutare la questione del pagamento del suolo pubblico per i dehors, che in alcune zone dell’anello extramurale ha creato condizioni di disparità tra alcuni commercianti che, pur ritrovandosi sulla stessa identica strada, ma su lati opposti, oggi devono pagare somme diverse tra loro per l’occupazione del suolo.