Riteniamo opportuno chiarire alla Città quello che ad oggi sta avvenendo a Martina Franca in tema depurazione e scarico delle acque. Il chiarimento arriva dal segretario PD Vincenzo Angelini e dal Capogruppo PD Nunzia Convertini, in replica alla nota di Idealista.
Tali acque, prima del loro scarico, vengono trattate dal depuratore comunale, che, stando ai dati pubblicati da ARPA Puglia, consultabili liberamente http://www.arpa.puglia.it/web/ guest/depuratori è ritornato a produrre acqua conforme ai limiti della Tab. 4 per impianti che scaricano sul suolo.
Il progetto in corso di realizzazione prevede la costruzione di trincee drenanti coperte che permetteranno lo scarico delle acque depurate al suolo secondo quanto previsto dalla vigente normativa ambientale. Alternative possibili come il recapito in corpo idrici superficiali non ve ne sono e ne tantomeno riteniamo possibile lo scarico a mare attraverso opere faraoniche strategicamente ormai in contrasto con la valorizzazione turistica delle coste pugliesi. Gli stessi comuni costieri vicini rigettano tali ipotesi ed anch’essi si spingono verso approcci legati al riutilizzo delle dell’acqua depurata.
La politica operosa e di lunghe vedute, non certamente miope, ha programmato la realizzazione di un impianto di affinamento che consentirà il riutilizzo delle acque del depuratore comunale. Intervento finanziato per circa 12,5 mln di euro (inserito nel POT 2017/2020) che consentirà nei mesi più favorevoli (come oggi accade a Noci, Fasano, etc) di riutilizzare le acque depurate in agricoltura. Lo scarico in trincea avverrà, al completamento del progetto complessivo, solo per aliquote eccedenti al riuso e nei mesi di bassa richiesta irrigua.
Questo è ciò che prevede la normativa ambientale a livello nazionale e regionale e questo è quello che si sta realizzando dopo anni di politiche di rimpallo che altro non hanno prodotto che un gap tecnologico e infrastrutturale rispetto agli altri comuni del circondario.
Riteniamo che lo sviluppo strategico della nostra agricoltura in periodi in cui la siccità la sta facendo sempre più da padrona, passi anche attraverso l’acqua e la sua disponibilità a costo zero al posto di onerosi, anche dal punto di vista ambientale, prelievi attraverso i pozzi profondi.
L’allarmismo non è certo utile politicamente, più utile è seguire i procedimenti e verificare il loro corretto svolgimento al fine di risolvere un annoso problema per il nostro territorio.