Quest’anno ricorrono gli 80 anni dall’immane tragedia delle Foibe e in tutta Italia gli eventi per non dimenticare si sono protratti per tutti il mese di Febbraio attraverso un viaggio ideale in quelle pagine di storia e di vita.
Anche Martina Franca dopo il convegno tenutosi il 14 con la partecipazione di diversi istituti scolastici, ha voluto chiudere il mese commemorativo con un incontro esclusivo che ha visto la speciale partecipazione di Marino Micich, Direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, che in collegamento streaming ha affrontato l’argomento in chiave storica.
Micich ha sottolineato come le popolazioni istriano-dalmate abbiamo radici di appartenenza alla nazionalità italiana che risalgono a molto prima della Prima Guerra Mondiale e la vittoria della stessa da parte dell’Italia ha consentito un giusto ricongiungimento di quei territori, che trovavano la loro naturale collocazione nei confini storici, economici, culturali e sociali italiani. La sconfitta subita nella Seconda Guerra Mondiale invece, unitamente all’ascesa dell’organizzazione jugoslava della resistenza comunista hanno portato alla perdita di quei territori e alla letterale pulizia etnica subita dai nostri compatrioti perpetrata dalle milizie dittatoriali di Tito.
Prezioso anche il contributo di Viviana Fasano, Referente del Comitato 10 Febbraio, associazione molto attiva nel recupero della memoria storica di quanto accaduto, soprattutto con progetti in ambito scolastico. Le Foibe hanno rappresentato una ferita mai chiusa nei cuori e nelle menti dei nostri compatrioti Dalmati e Istriani, i quali hanno subito il dramma della perdita dei loro cari e l’esodo verso mete molto lontane dalla propria casa e dalla propria vita quotidiana e molti di loro hanno trovato una nuova stabilità nel nostro territorio, nella nostra amata Puglia.
Per decenni negli occhi e nelle coscienze degli esuli e dei loro discendenti oltre al dramma di ciò che hanno visto e vissuto si è aggiunta la vergogna della negazione di quanto accaduto, nella insensata logica del giustificazionismo di una certa parte politica del Paese, per la quale l’equazione antifascista=giusto era sempre valida, anche e talvolta soprattutto se intrisa di crimini feroci, come quelli perpetrati dal dittatore comunista Tito con le Foibe, come a voler inseguire un ancestrale e anacronistico “occhio per occhio, dente per dente”… quanta follia diffusa!
L’evento condotto e moderato dalla Coordinatrice Cittadina e Capogruppo in Consiglio Comunale per FDI Grazia Lillo ha visto momenti di grande emozione con il contributo canoro di Giovanni Nasti e le letture delle testimonianze degli esuli raccolte dal Prof. Vito Fumarola nel suo libro a cura di Mariella Schiavone.
L’auspicio del Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia è che la riuscita di queste iniziative possa tradursi in un vero e proprio fiume culturale che penetri nelle coscienze dei molti, affinché le atrocità del passato non solo possano essere cristallizzate in una brutta pagina di storia, ma siano da monito per il sostegno attuale alle politiche internazionali concretamente attive nel superamento di ogni guerra in ogni parte del mondo.