Dichiarazione del consigliere regionale Renato Perrini:
Anche dall’ultimo rapporto sull’andamento dell’epidemia presentato oggi dall’istituto superiore di sanità, emerge che oltre l’80 per cento dei focolai covid è domestico.
Possiamo chiudere piazze, attività, palestre e scuole, ma l’evidenza dei dati dice sempre la verità: il luogo dove ci si contagia
Maggiormente è la propria casa. Questo perché sono mancate due cose. La prima è la giusta, corretta, e dovuta informazione sui comportamenti da tenere dentro le mura domestiche, anche con i propri cari. In secondo luogo ciò che manca sono covid hospital, residenze sanitarie per isolare i positivi asintomatici. Pazienti che non abbisognano di ricovero, ma che contagiano i propri coinquilini, essendo molto difficile tenere le distanze in casa. A questi oggi si aggiungono tantissimi sintomatici che pur in presenza di evidenti stati di malessere,
Vengono tenuti a casa in mancanza di posti in ospedale. Questi hanno bisogno di cure, che spesso somministrano i familiari,
Ammalandosi a loro volta e diffondendo il contagio.
Lo scorso aprile, in piena prima ondata, la regione Puglia si affrettò a siglare un accordo con federalberghi individuando 1500 posti per 35 euro l’uno. Una boccata d’aria anche per il settore alberghiero in profonda crisi, nonostante gli inviti del Governatore ai turisti.
Come spesso accade alle Cose di Emiliano però, quell’accordo è rimasto solo su carta. Covid hotel non ne abbiamo visti, e i positivi lasciati a casa hanno contagiato i loro familiari, molto più che in bar, negozi e scuole dove invece si rispettano i protocolli.
Così, senza fare niente, a parte dare la colpa ai pugliesi, Emiliano e Lopalco ci stanno portando in zona rossa.
Oltre che chiedere sacrifici ai cittadini, la regione Puglia facesse la sua parte: aumenti i tracciamenti e provveda immediatamente all’istituzione dei Covid hospital.