“Quello che i pazienti devono sapere…” : i farmaci equivalenti – Lo Stradone

“Quello che i pazienti devono sapere…” : i farmaci equivalenti

Dal 1996 sono in vendita in Italia i medicinali equivalenti; noti anche come generici, questi farmaci, dopo anni, non hanno ancora spiccato il volo. I dubbi sono tanti, dovuti anche alle scarse nozioni in merito da parte degli specialisti del settore e dal fatto che abbandonare le vecchie e care abitudini non è sempre facile sia per i pazienti che per i medici abituati a prescrivere i medicinali con i famosi nomi assegnati dalle grandi case farmaceutiche.

Le curiosità su cosa e come siano gli equivalenti, e le loro differenze rispetto ai gemelli medicinali di marca non sono ancora soddisfatte del tutto e gli italiani non ne sono così convinti tanto da rappresentare una fascia del mercato in crescita ma ancora troppo bassa. Questo risulta essere non solo un problema per le nostre tasche, poiché il farmaco dal nome commerciale noto è più costoso, ma anche per l’intero sistema sanitario nazionale, visto che i soldi risparmiati per i rimborsi dei medicinali potrebbero essere investiti per la ricerca di nuovi farmaci, destinati alla cura di patologie oggi senza rimedio.

Il costo dei generici è inferiore di circa il 20% e questo dipende dal fatto che le aziende produttrici non devono effettuare nuovamente le ricerche sulla molecole e le sue proprietà ed efficacia, inoltre essendo impiegate le medesime dosi note non serve effettuare ulteriori studi di sicurezza del principio attivo, questo non esclude che vengano obbligatoriamente rispettate le Norme di Buona Fabbricazione richieste dal mercato per l’immissione in commercio, poiché qualità sicurezza ed efficacia restano i prerequisiti indispensabili.

Ora per il farmacista chiedere al paziente quale farmaco si desidera acquistare rappresenta un obbligo, qualora sulla ricetta sia indicato il nome del principio attivo. Sfatando dunque ogni falsa credenza, gli equivalenti sono “medicinali-copia” di altri medicinali il cui brevetto da parte dell’azienda prima produttrice è scaduto, risultano identici per qualità e quantità del principio attivo, per forma farmaceutica e indicazioni terapeutiche.

Non è dunque vero che gli equivalenti conterrebbero una dose inferiore di principio attivo rispetto alla dose dichiarata, infatti, la quantità può oscillare da un minimo del 95% a un massimo del 105%.
A renderli per certi aspetti differenti sono gli eccipienti ossia sostanze prive di qualità terapeutiche (al contrario del principio attivo) impiegate per conferire la forma farmaceutica di somministrazione, tuttavia sono sostanze secondarie per il paziente medio, ma che ricoprono un ruolo fondamentale per i soggetti allergici ad alcuni di questi, come potrebbe essere ad esempio il glucosio, fastidioso per soggetti affetti da diabete, solo in alcuni casi particolari bisogna rivolgere più attenzione.

In farmacia fidatevi dei generici, non si tratta di fake, il “made in” è garantito!

Emanuela Saracino
*Ricercatrice presso Consiglio Nazionale delle Ricerche