È diventato un serio caso di Sanità Pubblica, il richiamo del nostro Paese alle vaccinazioni obbligatorie dei nuovi nati. Negli ultimi 10 anni è stato registrato un brusco calo che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), delineerebbe un quadro allarmante per la diffusione di alcune malattie.
La carenza di vaccinazioni è da ritrovare nella disinformazione e nella mancanza di un buon numero di campagne di prevenzione; spesso infatti ad avere il sopravvento è il timore degli effetti collaterali e lo scetticismo sulle pratiche di allestimento.
Il vaccino è un preparato contenente proteine complesse provenienti da microrganismi o parti di essi, trattato con adiuvanti per non perdere le proprietà antigeniche e finalizzato a essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato, inducendo la produzione di anticorpi contro il microrganismo stesso.
I vaccini utilizzati in Italia sono farmaci che rispettano le norme di produzione regolamentate dall’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA.
Le vaccinazioni obbligatorie per i nuovi nati sono l’antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica, antiepatite B. E’ buona norma rimandare la vaccinazione in caso di malattie febbrili acute mentre le affezioni minori, quali raffreddori ed altre infezioni delle vie aeree superiori, non costituiscono controindicazioni, alle vaccinazioni.
In generale, i vaccini a base di microrganismi viventi attenuati (es: antipoliomielitico orale, antimorbillo, antiparotite, antirosolia, antitubercolare), non devono essere somministrati a persone con alterazione del sistema immunitario quali: immunodeficienza congenita o acquisita, leucemie, linfomi, o in terapia con immunosoppressori. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati a pazienti immunocompromessi, in questi casi la risposta alla vaccinazione può essere non ottimale.
I vaccini allestiti su uova embrionate di pollo o di anatra (es: antinfluenzale, o antimorbillo-parotite-rosolia, antirabbico) non devono essere somministrati a persone con allergia alle proteine delle uova poiché ne costituisce una controindicazione all’uso.
I vaccini rappresentano una delle più grandi invenzioni della medicina e hanno salvato (e salvano, ndr) milioni di vite umane in tutto il mondo. Vaccinarsi è un diritto per tutti ed un dovere per vivere in una società civile e sana.
Emanuela Saracino
*Ricercatrice presso Consiglio Nazionale delle Ricerche