Oggi si celebra la Giornata delle vittime delle Foibe che nella più generale storiografia nel passato sono state rimosse nello studio. L’istituzione per loro di un apposito giorno il 10 febbraio non può essere una data puramente rituale ma un tempo specifico di riflessione e di racconto di testimonianze utili a capire le cause di ciò che, sul finire della seconda guerra mondiale ed anche dopo avvenne sul confine orientale dell’ Italia con l’ ex Jugoslavia del comunista Tito.Le stragi commesse che videro l’infoibamento di tanti cittadini giuliani colpevoli di essere solo italiani è una tragica pagina di storia che non può essere ignorata . Negli anni scorsi la Città di Martina ha patrocinato e sostenuto la ricerca storica prodotta dagli studenti delle scuole di Martina e dal Tito Livio in particolare.
Il Covid questo anno impedisce di organizzare il ricordo in presenza che gli anni scorsi ha visto la partecipazione di autorità e comunità Jonica degli esuli giuliani. In diverse scuole si svolgeranno iniziative. Al Tito Livio in particolar modo, lungo una consolidata attività, nella mattinata di venerdì 12 febbraio ci sarà un collegamento online con un testimone dell’ esodo da Pola da parte di Claudio Bronzin e la partecipazione del Prof. Vito Fumarola, che ha curato da sempre questo progetto, e della coordinatrice professoressa Maria Rosaria Palmieri. L’ esule Claudio Bronzin si soffermerà sulla testimonianza della strage di Vergarolla.
Il comune ha esposto per questo giorno del Ricordo la bandiera a mezza asta.
“Malgrado il Covid – hanno dichiarato il Sindaco Franco Ancona e l’ Assessore alle attività culturali, Antonio Scialpi – non possiamo esimerci da una riflessione su questa tragedia e siamo grati agli studenti e ai docenti, ed in particolar modo al Preside del Tito Livio, per la continuità di progetto sulle Foibe”.