Giovedì 21 settembre, a partire dalle ore 8:00, presso la Sala Conferenza dell’Università Dipartimento Jonico (in Via Duomo 259), si terrà la giornata di formazione “Non è solo un gioco. Valutazione, diagnosi e trattamento”, evento di avvio del progetto per il contrasto del gioco d’azzardo patologico promosso dall’ASL di Taranto insieme all’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche GAP e Cyberbullismo (Di.Te.) e che rientra nell’ambito delle progettualità previste dal Piano di attività per il contrasto al gioco d’azzardo patologico della Regione Puglia.
L’evento, gratuito e accreditato ECM e per gli assistenti sociali, è rivolto a quei professionisti che si occupano di contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo ma anche a chi vuole saperne di più sul tema: possono quindi iscriversi medici e infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori, professionisti della salute, ma anche altre professionalità che affrontano questo fenomeno sempre più preoccupante. Come dimostrano i dati e le ricerche, infatti, sono circa 700mila i minorenni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. Di questi, quasi 70mila sono già giocatori problematici, ovvero che assumono comportamenti che sconfinano nella patologia. Contestualmente si assiste a un incremento significativo della modalità del gioco on line favorito dall’ampio utilizzo tra i giovani delle nuove tecnologie.
“Secondo l’ultima analisi del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children, Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), gli adolescenti che hanno scommesso o giocato del denaro almeno una volta sono il 42,2% – dichiara il direttore generale della Asl Taranto Gregorio Colacicco – e per questo è fondamentale il lavoro di presa in carico delle dipendenze comportamentali ma anche queste attività di formazione che permettono di fare rete sul territorio regionale, innestando un circolo virtuoso di condivisione delle esperienze e crescita continua, con l’obiettivo di fornire risposte adeguate e tempestive”.
Giovedì mattina entro le ore 8:00 sarà possibile accreditarsi al corso; dopo i saluti istituzionali, alle 8:30 si entrerà nel vivo della giornata: con la moderazione della direttrice del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Asl Taranto, Vincenza Ariano, i formatori saranno Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Di.Te., Gianluigi Bonomi, divulgatore scientifico sull’Intelligenza Artificiale Generativa, Riccardo Scognamiglio, psicoterapeuta esperto di nuova clinica, nuovi setting, e Roberta Bruzzone, psicologa e criminologa formata sui casi legati al mondo virtuale.
“Dal 2005, il Dipartimento delle Dipendenze della Asl di Taranto è impegnato a dare una risposta alle persone con dipendenze comportamentali in termini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione – afferma la dottoressa Ariano – In questi anni abbiamo assistito a un progressivo cambiamento dello scenario. Infatti, si è notevolmente abbassata l’età di chi chiede la presa in carico ed è sempre più frequente la richiesta di interventi che riguardano le nuove tecnologie. La comune base neurobiologica di tutte le forme di dipendenza da quelle legali (alcol e fumo), a quelle illegali e comportamentali, non escludono la necessità continua di formazione per poter rispondere con efficacia ad un fenomeno in continua evoluzione”.
Il Servizio per le Dipendenze comportamentali della ASL di Taranto attualmente ha in carico 190 pazienti e consta di una équipe multidisciplinare coordinata dalla dottoressa Katia Pierri, psicologa e psicoterapeuta, e che comprende uno psicologo psicoterapeuta, un medico, due assistenti sociali, un educatore professionale e un sociologo. In considerazione della trasversalità e complessità della dipendenza dal gioco d’azzardo e dalle nuove tecnologie, la partecipazione al convegno è riservata anche agli operatori sanitari degli altri Servizi della ASL di Taranto e dei Dipartimenti delle Dipendenze Patologiche della Regione Puglia: «Abbiamo anche voluto condividere questa esperienza formativa con le altre Asl della Puglia, con il privato accreditato e tutti gli altri colleghi con cui lavoriamo quotidianamente al fine di dare risposte efficaci ed uniformi su tutto il territorio regionale» conclude Ariano.
«Nonostante il gioco d’azzardo, in tutte le sue forme, sia vietato ai minorenni, il web ha spalancato le porte di questo mondo a tutti», sostiene il professor Lavenia. «Riguardo alle app, sui principali store online se ne trovano a bizzeffe. E sono tutte gratuite. Ma si trovano immagini allettanti anche sui social. È molto facile lasciarsi sedurre. Quando si chiede: “conferma di essere un adulto”, cosa ci vuole a “flaggare” un sì?».