Fervono le attività in vista della prima data certa nella corsa verso le amministrative che si svolgeranno a Martina Franca e in altri 1020 comuni italiani l’11 giugno prossimo. In realtà si tratta di una finestra temporale di due giorni, perché da venerdì 12 maggio fino alle 12 in punto di sabato 13 bisognerà depositare le firme negli appositi moduli di presentazione di liste e contrassegni. Martina Visione Comune, a tal fine, sta lavorando “in squadra”, secondo una delle principali “mission” che il movimento si è dato già dalla sua ideazione e fondazione, non molti mesi fa.
Lavorare in squadra vuole dire non soltanto andare oltre gli individualismi che troppo spesso hanno caratterizzato un visione della politica che, al contrario, va interpretata e vissuta come “bene comune”. Nell’identificarsi come gruppo di persone che fanno squadra, Martina Visione Comune ha deciso di adottare il colore giallo come segno di identificazione ben riconoscibile, pure all’interno della colazione che sostiene la candidatura a Sindaco di Franco Ancona.
Martina Visione Comune sta già lavorando con gli altri gruppi della coalizione alla sintesi di un piano amministrativo, al quale porta il proprio contributo attivo fatto di idee e di proposte concrete nate da studi e ricerche eseguiti negli ultimi mesi da cinque tavoli di lavoro.
Un puzzle di persone e di idee che vuole costruire un’immagine di una città bella da vivere e allo stesso tempo fonte di attrattiva non solo turistica, ma anche e soprattutto per i suoi stessi abitanti. Proposte per rilanciare la produzione ponendo il lavoro ai primi posti nelle agende, sostenendo il tessuto produttivo comune. Ma anche “cura della bellezza”, poiché una città bella è la condizione del nuovo sviluppo ecosostenibile. Grande attenzione a cultura e formazione, con progetti di investimento in conoscenza e innovazione, imprescindibili per un progresso armonico della società civile. Un altro aspetto a cui dare giusta importanza riguarda i servizi e l’inclusione sociale, perché nessuno sia escluso. Il tutto basato sulla trasparenza, la cittadinanza attiva e i cosiddetti “open data”, facendo un buon utilizzo delle nuove tecnologie al servizio dei cittadini e delle imprese.