Presentazione giovedì 25 agosto ore 18.00 al Villaggio di Sant’Agostino di Martina Franca.
Con la prefazione di Mauro Ceruti, che ne sottolinea la portata teoretico-esistenziale in quanto ritenuto frutto di una non comune navigazione nelle diverse dimensioni umane, il volume è una raccolta di scritti brevi che, incentrati su alcune indicazioni tracciate dall’esperienza di vita e di pensiero di Simone Weil, approdano al pensiero complesso e al modo come esso viene declinato e vissuto in vari contesti con l’affrontare temi e problemi di pressante attualità (verità e post-verità, la riforma del pensiero, il ruolo della scienza e delle tecnologie, i rischi per la democrazia). Nello stesso tempo tale navigazione viene arricchita sul piano concettuale anche degli apporti del pensiero epistemologico francese del ‘900 per l’importanza accordata alla storicità delle conoscenze scientifiche e al loro modo di essere pensée tout court in quanto espressione della pluralità delle ragioni del reale; alla luce di tali strumenti ermeneutici vengono così interrogati alcuni percorsi di ricerca nella loro veste sia teorica che esistenziale che, nell’offrire delle briciole di complessità, permettono di interpretare la polifonia del presente e di fornire un quadro coerente di riflessioni per navigare con strumenti più adeguati nelle sue rugosità, verso le quali non si può mentire pena la caduta in posizioni riduzionistiche sempre in agguato.
Il volume si presenta come un dialogo critico con diverse figure, alcune delle quali più note e altre meno, per aver tracciato dei percorsi orientati in tal senso e anche se appartengono a mondi culturali distanti come ad esempio Pavel Florenskij e Pierre Teilhard de Chardin per il primo Novecento e poi Edgar Morin, offrono dei percorsi di ricerca tesi a ben comprendere il variegato mondo della conoscenza umana lontano da dogmatismi e riduzionismi, condizione indispensabile per avere dei pressanti problemi di oggi una visione meno ideologica e più diretta alla loro presa in carica in un’ottica cosmopolitica, punto di approdo del pensiero complesso. Ogni figura o problematica affrontata nel volume offrono così delle briciole di complessità utili da una parte a far fronte con una più avvertita coscienza critica alla portata veritativa degli ultimi eventi e dall’altra a fornire dei rimedi razionali, come li chiama una figura presa in esame ma quasi del tutto sconosciuta come Hélène Metzger, contro gli assolutismi di certa ragione moderna per convivere in modo più razionale con un mondo che più si conosce più si rivela fragile e nello stesso tempo bisognoso di un pensiero che faccia programmaticamente sua tale fragilità e renderla un punto di forza, come insegna il più sano pensiero complesso.
Briciole di complessità, nell’entrare nelle pieghe più nascoste delle esperienze di vita e di pensiero di figure diverse da Leonardo Da Vinci a Leopardi e Keats, da Darwin a Valéry, da Enriques a Bachelard, da Guardini a Châtelet, e ad altri protagonisti di oggi, offre un orizzonte non solo cognitivo in cui ognuno può trovare un fattore in cui può riconoscersi; e nello stesso tempo nell’entrare a sua volta in dialogo con tali figure, alcune delle quali hanno pagato con la vita il loro essere fedeli alle ragioni del reale e alle sue rugosità, ha disposizione degli elementi in più per irrobustire così il proprio bagaglio concettuale ed esistenziale col dare un diverso senso alla sua stessa fragilità, da tramutare pascalianamente in un continuo alimento per la ragione e la vita.