Destini, emozioni, luci e chiaroscuri che tornano a intrecciarsi grazie al progetto “Callas 100” che la Fondazione Paolo Grassi realizzerà in concomitanza con il compleanno della grande Artista greca, nata il 2 dicembre 1923.
Un omaggio doveroso: senza Maria Callas forse non ci sarebbe stata la riscoperta del “belcanto” italiano e di tanto repertorio operistico che ha fatto la storia e le fortune del Festival della Valle d’Itria, prossimo alla celebrazione della sua cinquantesima edizione. Rodolfo Celletti, storico direttore artistico della rassegna cui diede l’impronta decisiva nei difficili anni degli esordi e dell’affermazione internazionale, lo spiega bene nella sua “Storia del Belcanto”. “Buon canto per quanto riguarda i compositori romantici e belcanto per quanto riguarda i preromantici rinacquero, è noto, non per azione di musicologi, storici dell’opera, critici o direttori d’orchestra, ma per l’avvento di una cantante: Maria Callas”.
Ma il progetto Callas della Fondazione Paolo Grassi vuole anche cogliere un’opportunità unica per far conoscere alle nuove generazioni la vita, la personalità e l’arte di una delle più grandi protagoniste della cultura musicale del XX secolo.
Una vera e propria “Settimana Callas”, a partire dal 28 novembre, fino al 3 dicembre animerà non solo gli spazi della Fondazione, nel convento di San Domenico, ma anche le scuole della città di ogni ordine e grado.
Dal 28 novembre al 2 dicembre, tutte le mattine dalle 10, nell’aula multimediale della Fondazione, sarà possibile guardare il documentario “My Callas” di Roberto Dassoni, prodotto dalla Fondazione Polli Stoppani, Bergamo 2023, con le testimonianze e i ricordi di chi l’ha conosciuta: Luciano Alberti, Michael Aspinall, Carla Maria Casanova, Franca Cella Arruga, Giovanni Gavazzeni, Raina Kabaivanska, Giovanna Lomazzi, Dacia Maraini, Ferruccio Mezzadri, Silvano Sanesi, Francesca Siciliani. Saranno anche proposti ascolti di registrazioni della voce di Maria dalla sezione discografica della Bibliomediateca della Fondazione. I corridoi del convento di San Domenico ospiteranno anche il riallestimento della mostra con le storiche foto della Callas nell’Ifigenia di Gluck alla Scala, allestita da Luchino Visconti.
Dal 30 novembre al 2 dicembre, le “storie” della vita della grande Artista, i suoi successi, le sue sconfitte saranno protagoniste prima negli Istituti comprensivi, infine nei licei di Martina Franca, grazie alla presenza di Cristina Bersanelli, pianista, scrittrice e divulgatrice parmigiana, vincitrice nel 2017 del Premio Abbiati della critica musicale italiana e autrice di Maria Callas. La Divina, secondo volume della collana I miti dell’Opera dedicata dal Teatro Regio di Parma all’infanzia per condividere e tramandare di generazione in generazione il patrimonio della grande tradizione lirica.
Ancora Cristina Bersanelli, il 2 dicembre alle 19 nell’Auditorium della Fondazione duetterà con Riccardo Bertoncelli, inventore della critica rock in Italia e amico di lunga data della fondazione martinese, sui “destini musicali” che accomunano a Maria Callas due grandi voci del rock dalla vita anch’essa segnata dal rapporto con il destino: Janis Joplin e Amy Winehouse.
A concludere, il 3 dicembre, un momento di riflessione e approfondimento con una tavola rotonda, dalle ore 18, che vedrà alternarsi le voci e i racconti di Stefania Bonfadelli, soprano, regista e ora scrittrice, Giancarlo Landini, musicologo e critico musicale italiano e Giovanni Vitale, responsabile Promozione Culturale presso la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
A seguire la proiezione del documentario “My Callas” con la presenza del regista Roberto Dassoni.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.