L’Azione Cattolica ha ricordato Aurelia Vinci – Lo Stradone

L’Azione Cattolica ha ricordato Aurelia Vinci

Aurelia Vinci

Nell’ambito del cammino assembleare l’Azione Cattolica diocesana ha tenuto, nella parrocchia di sant’Antonio a Martina Franca, una serata per ricordare Aurelia Vinci.

Vincenzo di Maglie, presidente diocesano, ha fatto memoria di Aurelia sottolineandone la capacità di ascolto, di vicinanza, di accompagnamento umano nei confronti dei ragazzi. “Obbedienza in piedi” per lei non erano solo parole ma un modo di vivere il suo lavoro, il suo impegno in parrocchia, la sua vita di fede e le sue relazioni. Maria Cafolla, medico e docente, che è stata amica di infanzia di Aurelia, amicizia poi ripresa dai tempi dell’Università, ne ha sottolineato la scelta professionale vissuta come una vocazione, una missione che le permetteva di cogliere nella quotidianità qualcosa di straordinario. Il coinvolgimento con gli stranieri, la capacità di entrare in dialogo con chi apparentemente è diverso, con chi vive un disagio, il senso della giustizia, vissuto con fermezza, con forza, accompagnato poi da un’autoriflessione profonda, hanno caratterizzato la sua vita vissuta con profondità. Don Franco Castellana ne ha sottolineato la sensibilità umana e spirituale molto alta, la laicità caratteristica non sganciata dalla sua vita di fede, l’ha definita una “ricercatrice dell’Assoluto che è Dio”. Attraverso le “poesie oranti o preghiere poetiche” contenute nel suo libro “Misteriosa presenza” il sacerdote ne ha colto il cammino spirituale che avveniva tra interrogativi, indicativi ed imperativi.

L’amore è il filo conduttore intorno a cui si intreccia tutta l’esistenza di Aurelia

Sono state poi lette alcune delle “poesie” scritte da Aurelia fra la fine degli anni settanta ed il 2006; la musica del flauto traverso di Alessandra Pulpito ha scandito i vari interventi.
A conclusione della serata il libro è stato donato a tutti i presenti e, sulle orme dei principi ispiratori della vita di Aurelia, tutto ciò che è stato offerto è stato devoluto al Villaggio del Fanciullo del Padri Somaschi, una realtà cui lei era particolarmente legata.