Il grembiule delle pulizie, il vestito da sera, il pigiama indossato per una tranquilla serata domestica: i 17 abiti della mostra “Com’eri vestita?”, nata per destrutturare gli stereotipi che colpevolizzano le donne vittime di violenza, sono esposti da lunedì 27 novembre presso il Tribunale di Taranto (in via Marche).
Una scelta non casuale. Gli abiti, infatti sono stati apposti al primo piano del Tribunale, ove si celebrano i processi civili in materia di famiglia ed i processi penali per violenza sulle donne; l’allestimento ha una dimensione circolare e corale, testimonianza viva del dolore delle donne violate e delle difficoltà che spesso le stesse hanno nell’essere credute. La domanda formulata alle donne che denunziano reati di violenza sessuale, spesso, è, durante la testimonianza anche nelle aule dei Tribunali, “Com’eri vestita?”. La mostra, infatti, nasce per sollevare domande quali “Perché la responsabilità della violenza è il modo con cui la donna è vestita?”; “Perché ancora oggi per questi reati l’indagine è svolta sulle vittime e non sugli autori o presunti tali?”
Queste domande sono frutto della cultura dello stupro, esprime ancora una cultura antica e tossica che pone le donne violate responsabili degli agiti subiti solo perché donne! Ma il monito che corre sui fili di quegli abiti, intessuti da donne che hanno vissuto il dolore ma anche la liberazione è il monito di tutte le donne e di tutti gli uomini che scelgono di dire basta alla cultura dello stupro. E quindi “NOI TI CREDIAMO” e crediamo fermamente che lo sforzo di destrutturare tutti gli stereotipi di genere avvenga anche nelle aule giudiziarie e negli scritti processuali
“Noi ti crediamo” è proprio il titolo scelto per l’evento conclusivo di venerdì 1° dicembre, previsto per le ore 11.30, sempre al primo piano del Tribunale di Taranto. All’incontro, coordinato la Dott.a Rita Alessandra Romano, giudice sezione Gip/gup, presidente sottosezione ANM di Taranto, interverranno la Senatrice della Repubblica, Valeria Valente, già componente della Commissione Femminicidio, la Dott.a Pina Montanaro, Procuratrice del Tribunale per i Minorenni di Taranto, l’Avvocata Filomena Zaccaria, Responsabile ufficio legale della Rete dei Centri Antiviolenza di Sud Est Donne, la Dott.a Grazia Lillo, Responsabile provinciale del Dipartimento Tutela delle vittime, il Dott. Remo Pizzuto, Referente Coordinamento Libera Taranto. Il confronto sarà una preziosa occasione per auspicare percorsi virtuosi e tutele reali per le donne violate e stuprate, in qualsiasi contesto esso accada, dalle mura domestiche a quelli di guerra.
L’evento è organizzato dall’Aps Sud Est Donne che, dal 2006, opera per prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne, in collaborazione con l’Ass. Nazionale Magistrati – Sottosezione di Taranto, l’Ordine degli Avvocati di Taranto, l’Ass. Libera e il Centro Antiviolenza Sostegno Donna. L’evento del 1° dicembre, inoltre, è in fase di accreditamento presso l’Ordine degli Avvocati di Taranto.
Si ricorda che la Mostra “Com’eri vestita?” nasce nel 2013 da un’idea di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale dell’Università del Kansas, ed è stato diffusa in Italia dall’Associazione Libere Sinergie, che lo ha riadattato al contesto socio-culturale italiano. Al Sud, e precisamente in Puglia, la mostra è arrivata attraverso il lavoro di Rosangela Paparella e dell’APS Sud Est Donne: ad oggi gli abiti esposti – che riproducono fedelmente quelli indossati al momento dello stupro – sono il frutto del lavoro di donne “liberate” dalla spirale della violenza, coinvolte nell’azione “Women Friendly” del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio, che mira a costruire percorsi personalizzati, flessibili ed integrati di inclusione.
Mostra “Com’eri vestita?”
Esposizione: dal 27 novembre al 1° dicembre
1° piano del Tribunale di Taranto (via Marche)
Area circostante l’Aula Alessandrini e l’Aula Famiglia
Evento conclusivo “Noi ti crediamo” – Venerdì 1° dicembre h. 11.30
Ingresso libero