Il Rapporto Ismea-Qualivita 2022 sulla Dop economy italiana, descrive un settore in grande crescita che vale 19,1 miliardi di euro e analizza il ritorno economico delle filiere agroalimentari e vitivinicole dei prodotti DOP IGP nelle regioni e nelle province del Paese.
In Puglia si contano 60 prodotti DOP, IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 804 milioni di euro nel 2021 (+34,1% sul 2020) grazie al lavoro di 17.191 operatori, che ne fanno la nona regione in Italia in assoluto per valore delle filiere DOP IGP e la quinta per il settore del vino. Le prime provincie per impatto economico sono Taranto (273 mln €), Lecce (159 mln €), Foggia (133 mln €) e Brindisi (105 mln €), seguite da Barletta-Andria-Trani (77 mln €) e Bari (57 mln €).
Il comparto vino conta 38 filiere che generano un valore alla produzione di 768 milioni di euro nel 2021, per un +33,7% rispetto al 2020. La regione è 5° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 12.843 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione – con un forte incremento di produzione certificata per il secondo anno di fila – sono Puglia IGP e, a seguire, Primitivo di Manduria DOP e Salento IGP.
Il comparto cibo conta 22 filiere che generano un valore alla produzione di 36 milioni di euro nel 2020, per un +42,6% rispetto al 2020, soprattutto per il recupero della produzione certificata del Terra di Bari DOP dopo il crollo del 2020. Il comparto coinvolge 4.348 operatori e la denominazione che partecipa maggiormente al valore economico in regione è il Terra di Bari DOP, seguito dalla Burrata di Andria IGP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pane di Altamura DOP, il Dauno DOP e la Cipolla Bianca di Margherita IGP.