Anche Taranto ha il suo primo Emporio solidale dove trecento famiglie bisognose potranno “fare la spesa” gratuitamente, una iniziativa dell’Associazione di volontariato “Amici di Manaus” in collaborazione con la Concattedrale “Gran Madre di Dio”.
L’inaugurazione si terrà alle 11.30 di domenica 19 novembre, in occasione della VII Giornata mondiale dei poveri, alla presenza di S.E. Mons. Ciro Miniero, Arcivescovo Metropolita di Taranto, accolto da Giovanni De Giorgio, Presidente di Amici di Manaus e da Don Ciro Marcello Alabrese, Parroco della Concattedrale Gran Madre di Dio in Taranto; l’evento sarà preceduto – ore 10.00 – dalla celebrazione della Santa Messa.
L’Emporio solidale è ubicato in locali messi a disposizione dalla Concattedrale, in via Blandamura n.7 alle spalle della chiesa, ed è dedicato a Mimmo Vitti, compianto fondatore e primo presidente di Amici di Manaus.
Questa iniziativa si basa sull’esperienza acquisita dall’associazione di volontariato nella distribuzione di alimenti e generi per l’igiene della persona e della casa a famiglie bisognose che, il lunedì mattina e il mercoledì pomeriggio, per anni hanno ricevuto un pacco in questa stessa struttura; Amici di Manaus, inoltre, negli ultimi anni è stata partner della rete del progetto “Spreco Zero Taranto” del Comune di Taranto.
Nell’Emporio solidale “Mimmo Vitti” invece le famiglie riceveranno, in base al numero dei componenti, una tessera con punti che potranno utilizzare per “comprare gratuitamente” quello che più gli occorre: ogni articolo sugli scaffali, infatti, avrà un prezzo, ma non in euro ma in punti!
Ovviamente ci sarà un regolamento etico per permettere che tutti possano, in base alle disponibilità, ricevere quanto gli serve, evitando così accaparramenti di generi più importanti.
Attiguo all’emporio solidale, inoltre, c’è un grande locale arredato dove vengono distribuiti – senza punti – abbigliamento e calzature, soprattutto per bambini.
L’approvvigionamento dell’Emporio solidale “Mimmo Vitti” è garantito per l’80% circa da una convenzione con il Banco Alimentare, mentre il restante proviene da donazioni di supermercati e privati; così vengono assistite trecento famiglie per complessive mille persone, ma le richieste aumentano e ogni donazione – in natura e in denaro – può servire a soddisfare i bisogni di ulteriori persone: in tanti vengono a bussare!