Un finale che ha suscitato applausi ma anche fischi. Reazioni differenti quelle del pubblico presente al teatro del Maggio musicale fiorentino durante il debutto della ‘Carmen’ di Bizet con la regia del martinese Leo Muscato. Il drammaturgo ha portato in scena l’opera con il finale cambiato: a morire non è la protagonista della storia ma don Josè.
La regia di Leo Muscato è stata criticata da una parte del pubblico, mentre gli applausi sono andati al direttore Ryan McAdams e ai cantanti. E del resto la decisione di non far morire l’eroina di Bizet alla fine dell’opera aveva fatto discutere: Carmen si ribella al suo aguzzino e gli spara e a morire non è la bella sigaraia, ma Don Josè.
Quello nelle intenzioni di Muscato è stato un inno contro il femminicidio, una Carmen contro il femminicidio ma che già alla vigilia aveva suscitato qualche malcontento a causa del libretto cambiato. Un gesto di grande personalità artistica da parte del regista di Martina Franca, ormai esploso completamente nella sua piena maturità tanto che lui stesso sa bene che quei fischi in sala sono capitati a tanti altri prima di lui.
Negli anni scorsi Muscato aveva ricevuto importanti premi dall’Associazione Nazionale dei Critici Italiani Teatrali: “Premio della Critica” come miglior regista di prosa (2007) e “Premio Abbiati” come miglior regista d’opera (2013).
Nel 2015 Muscato aveva inaugurato la 41esima edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca con l’opera ‘Le Braci’, tratto dall’omonimo romanzo di Sàndor Màrai e musicata da Marco Tutino, con la regia del martinese Leo Muscato, opera commissionata dallo stesso Festival della Valle d’Itria (in coproduzione con la Fondazione del teatro del Maggio Musicale Fiorentino) che mai aveva aperto con la rappresentazione di una nuova opera.
o.cri.