Gli aspiranti medici caduti nella Grande Guerra. Il ricordo di Pantaleone Nardelli – Lo Stradone

Gli aspiranti medici caduti nella Grande Guerra. Il ricordo di Pantaleone Nardelli

Palazzo ducale

Mercoledì 31 ottobre 2018 alle ore 10.00 presso la sala consiliare di Palazzo Ducale si svolgerà un incontro di storia legato alle celebrazioni della conclusione della Prima Guerra Mondiale.

Nella circostanza sarà presente la docente e studiosa di Treviso, Daniela Baldo, autrice con Euro Ponte del testo “Gli eroi dell’Università castrense. Gli aspiranti medici caduti nella Grande Guerra”.

L’Università castrense di San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine fu istituita il 13 febbraio 1916. Fu una singolare Università da campo  fondata  nelle retrovie del fronte del Carso isontino per fronteggiare le richieste di medici sul fronte bellico della Prima Guerra Mondiale. Coinvolse tutti gli studenti italiani con il vincolo di leva. Alla fine del 1915 il Comando supremo dell’Esercito suggerì la costruzione di una Scuola Medica castrense sul fronte friulano per sopperire alle ingenti perdite (quasi 170.000 soldati) dell’esercito regio causate dagli attacchi nemici e dalla mancanza di medici in zona di guerra.

L’incontro, inquadrato nelle vicende storiche del Primo conflitto mondiale, mira a portare l’attenzione sul contributo dei medici e degli studenti di medicina in questa tragica circostanza per soccorrere le migliaia di feriti durante le battaglie.

Nella circostanza, sarà ricordato anche il sottotenente medico di Martina Franca, Pantaleone Nardelli (1891-1918) che cadde in guerra qualche mese prima della conclusione della guerra. Dopo aver compiuto gli studi nella sua città, si iscrisse a Medicina a Roma e nel 1915 fu obbligato alla leva.  Si iscrisse all’Università castrense e fu promosso aspirante medico. Prese parte alle tremende azioni a Oslavia, sul Sabotino, ed entrò tra i primi in Gorizia italiana.Assegnato  al 16° Reggimento Fanteria quale sottotenente medico  ne seguì le sorti fino alla morte avvenuta a Leviatana Sebau in Albania  la mattina del 7 luglio 1918.

Alla sua gloriosa memoria fu concessa la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione. “Costante, impareggiabile esempio di attività e di coraggio, si spingeva al posto di medicazione a brevissima distanza della prima linea, e mentre con mirabile calma, sotto il tiro violento di artiglieria e mitragliatrici nemiche, prodigava amorevolmente le sue cure ai feriti, cadeva colpito a morte”

L’incontro, coordinato dall’Assessore alle Attività Culturali, Antonio Scialpi, si aprirà con il saluto del sindaco Franco Ancona e poi attraverso l’intervento di Daniela Baldo verranno ricostruiti, anche con immagini, gli eventi bellici e la storia di questa prestigiosa Università da campo.

“Furono oltre 300 i soldati martinesi caduti nella prima guerra mondiale, che verranno ricordati nella giornata del 31 e poi nella celebrazione del 4 novembre al Monumento ai caduti, a cento anni dalla conclusione della Prima Guerra mondiale. Un grande contributo della città di Martina al compimento dell’Unità nazionale. Per questo siamo impegnati anche nel restauro del Monumento scolpito dall’artista Antonio Bassi 90 anni or sono”, dichiara l’Assessore Scialpi.