Dopo la serata inaugurale dedicata al Matrimonio segreto di Cimarosa, la 45a edizione del Festival della Valle d’Itria prosegue venerdì 19 luglio (ore 21), nell’Atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca, con la prima italiana di Coscoletto di Jacques Offenbach, il re dell’operetta francese, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita.
La messinscena di Coscoletto, divertentissima operetta di ambientazione partenopea, è coprodotta con la Fondazione Arturo Toscanini e la Fondazione Teatro Due di Parma, e si inserisce in pieno nel cartellone che celebra i fasti musicali plurisecolari della capitale del Regno delle Due Sicilie. Questa “novità” andrà in scena non nella versione originale in francese (che risulta perduta), ma in una inedita versione ritmica in italiano preparata da Sandro Cappelletto, musicologo e giornalista del quotidiano «La Stampa», a partire dalla traduzione dal tedesco fatta da Mario Desiati, esponente di spicco della nuova generazione degli scrittori italiani. La narrazione e l’organizzazione scenica dei dialoghi è stata affidata all’estro dell’attore-regista partenopeo Arturo Cirillo, che torna a Martina Franca dopo aver firmato la regia di Napoli milionaria del 2010 e de La donna serpente nel 2014.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli salirà Sesto Quatrini, che ritorna al Festival martinese dopo i successi ottenuti nelle scorse edizioni con Un giorno di regno di Giuseppe Verdi (2017) e con Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj (2018). Il cast vocale sarà interamente composto da nuovi ed ex allievi dell’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti”: nel ruolo del titolo Michela Antenucci e poi Patrizio La Placa (Frangipani), Alfonso Zambuto (Policarpo), Nile Senatore (Arsenico), Pluda (Mariana Marta) e Mariasole Mainini (Delfina).
Eseguito per la prima volta a Bad Ems nel 1865, Coscoletto è un’operetta di ambientazione schiettamente napoletana con vicende sentimentali tra l’ingenuo e il malizioso, condotte con lo sguardo divertito di Offenbach che ha ben presenti le atmosfere descritte nei grand tour e che per l’occasione sostituisce i suoi celebri can-can con il ritmo di tarantella.
«La versione semiscenica, o se si preferisce la mise en espace, di Coscoletto – afferma Arturo Cirillo – nasce come un gioco e penso che gli elementi della leggerezza e del divertimento siano sostanziali all’opera, ma anche all’operazione: un gruppo di giovanissimi cantanti lirici, che con poco, raccontano la vicenda della fioraia Delfina, e del suo corteggiatore Coscoletto, lazzarone sui generis, poiché timido ed impacciato nel suo proporsi a lei. Tutto – a prosegue il regista – in una Napoli inventata, osservata da lontano, citata e tradita. Dove il Vesuvio erutta, si invoca San Gennaro, si mangia tutti assieme i “maccaroni” (sperando che non siano avvelenati), si rievoca la tarantella e qualche rara volta la parlata napoletana».
I biglietti hanno un costo da 15 a 35 euro (ridotto per under30 e over65) e sono in vendita sia presso il box office del Festival in Piazza Roma 10 a Martina Franca (aperto ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21), che sul sito www.festivaldellavalleditria. it.