Si è appena conclusa l’ottava edizione della manifestazione “Vicoli degli Artisti” che per quattro giorni, dal 27 al 30 luglio, ha trasformato alcuni vicoli del centro storico di Martina Franca in una piccola grande galleria d’arte a cielo aperto. Tonio Cantore, in qualità di presidente di “Riflessi d’Arte aps-ets”, che ha curato l’evento coinvolgendo diversi artisti, con circa 90 opere provenienti da Martina Franca e da diversi paesi limitrofi, si vuole soffermare sull’esito dell’evento, facendo alcune considerazioni.
“Innanzitutto ci teniamo ringraziare tutti gli artisti che, insieme a tutti noi dello staff, hanno portato la loro passione artistica nei vicoli antistanti la nostra sede di via Arco Casavola, e i numerosi visitatori, cittadini e turisti, che hanno visitato la mostra. Un grazie va anche all’amministrazione Comunale e all’assessore alla cultura del Comune di Martina Franca, Carlo Dilonardo, che ha patrocinato la manifestazione, inserita poi in seguito nel cartellone digitale di “Martina Venti d’estate”.
Su quest’ultimo aspetto vorrei fare una considerazione oggettiva e non una polemica – continua Tonio Cantore, – in quanto il nostro sodalizio aveva fatto regolare domanda di ammissione, ma da valutazioni delle commissioni preposte non aveva superato la soglia prevista, nonostante lo storico e l’ottima riuscita delle ultime edizioni (Vicoli è ormai alla sua ottava edizione) e le numerose attività culturali di cui ci occupiamo, non ultimo il Festival dell’Immagine, che porta a Martina artisti e personaggi del mondo culturale del panorama nazionale, e non solo locale. Questa considerazione vuole essere un segnale di richiesta di maggiore attenzione nei confronti di chi, non solo come noi di “Riflessi d’Arte”, spende tempo, risorse e passioni individuali per cercare di contribuire al tentativo di proporre un’offerta culturale a vantaggio della città di Martina Franca e, in particolare, del centro storico. In questo processo auspichiamo, infatti, anche un maggior coinvolgimento di tutte le realtà che si muovono nell’ambito della cultura, ma anche e soprattutto di tutti i cittadini e le attività che insistono nel centro storico. Organizzare eventi a basso costo, e soprattutto gratuiti, diventa sempre più difficile per tutti, e quella che ci sembra mancare è soprattutto una sinergia di intenti e di programmazione condivisa. Se si vuole animare e rendere fruibile quell’enorme ricchezza architettonica e culturale che il nostro centro storico rappresenta, è necessaria una collaborazione reciproca. Il centro storico è di tutti, e senza creare disagi a nessuno, noi proviamo a renderlo aperto e accogliente. Non per niente abbiamo portato la nostra sede al centro della città e chiesto all’Ordine delle Oblate di Nazareth, il palazzo storico Semeraro Motolese, in concessione temporanea, attribuendogli un nome importante quale è “Casa delle Arti”, con l’intento di volerlo rendere disponibile a tutti coloro che amano l’arte e che, per varie ragioni, incontrano difficoltà nel trovare spazi adeguati. L’appello, dunque, è rivolto a tutti: quel che auspichiamo è che ci siano meno proclami ma una sempre maggiore condivisione di intenti. Se creiamo disagio, chiediamo scusa, ma se creiamo bellezza, chiediamo soltanto comprensione e condivisione. Insieme, è sicuramente meglio”.