Da giovedì 1° luglio green pass europeo per viaggiare in Europa. Il ‘certificato verde’, ovvero l’appellativo in italiano del ‘green pass’ europeo, permetterà ai vaccinati e ai titolari di test molecolare negativo di tornare a spostarsi liberamente tra i Paesi dell’Unione Europea (più Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein). Non solo: il lasciapassare, permetterà al titolare di partecipare a eventi, fiere, congressi, cerimonie. La chiave sarà il Qrcode, che si potrà scaricare sul cellulare o stampare su carta, a richiesta anche presso medici di base, pediatri e farmacisti per chi ha poca o nessuna dimestichezza con i dispositivi. Albergatori, agenti di viaggio, ristoratori e negozianti non sono tenuti a richiederlo.
Intanto, cresce la voglia di vacanze, e la Puglia anche quest’anno continua ad essere tra le regioni favorite. Gli Italiani vogliono tornare a viaggiare. L’ultimo indice di fiducia dei viaggiatori di Confturismo-SWGevidenzia che il 41% degli intervistati, quasi 10 milioni e mezzo rapportato alla popolazione dei vacanzieriestivi abituali, a maggio avevagià prenotato o stava finalizzando la vacanza. Grande protagonista di questa ventata di ottimismo è il mare, che viene scelto da 6 viaggiatori su 10. In generale, dopo un 2020 negativo, il settore dell’ospitalità – sostengono i touroperator-è pronto a risollevarsi, spinto soprattutto dalla domanda domestica, mentre per la piena ripresa delle presenze straniere si dovrà ancora attendere sino al 2022. Infatti, già da settimane, anche in Puglia le attività ricettive ricevono prenotazioni e ospiti e molte strutture sarebbero sold out, secondo quanto dichiarerebbero alcuni operatori del settore turistico e dell’accoglienza soprattutto del segmentoalto (residenze, hotel a 5 stelle etc.), anche se proprio questo settore registra il calo della clientelastraniera, molto ricercataper l’alta capacità di spesa.
Puglia, Sicilia e Toscana si confermano – nella top list degli operatori- ai primi 3 posti tra le destinazioni italiane.
Dai dati di Pugliapromozione emerge che la Puglia nel 2020 ha perso 1 turista su 3, e che per quanto concerne il turismo internazionale sia gli arrivi che le presenze si erano più che dimezzati, con punte del 69%. Quest’anno la presenza dei vaccini -varianti permettendo-lascia prevedere che in Puglia arrivi e presenze possano dunque tornare a crescere. Certo non si arriverà ai numeri del 2019 quando per restare in ambito provinciale, Taranto registrava 93.739 presenze e 264.069 presenze, contronel 2020:51.282 arrivi e 173.889 presenze.
Il 2021 sarà ancora un anno soprattutto di turismo interno, ma con qualche apertura in più agli stranieri come si evidenzia anche dai numeri dei nuovi collegamenti istituiti dagli aeroporti di Bari e Brindisi.
Confcommercio Taranto ha provato a dare una lettura dell’andamento delle prenotazioni per l’estate 2021 (giugno /settembre), attraverso un questionario somministrato, nella prima metà di giugno, tra le proprie strutture associate dell’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera di Taranto e provincia. Non vuol essere un’indagine statistica, quanto piuttosto uno strumento di osservazione dell’andamento delle prenotazioni alberghiere ed extra alberghiere realizzato con il contributo di 55 strutture che hanno inteso rispondere. Sono emersi alcuni elementi interessanti.
Settore alberghiero- Il 65% ha dichiarato di aver ricevuto prenotazioni per i 4 mesi estivi, con un incremento del 29% rispetto al 2020; il 35% già a maggio/prima settimana di giugno ha registrato prenotazioni; nei primi tre mesi dell’estate si concentra -con un andamento crescente in luglio/agosto- la presenza degli Italiani, in settembre si registrano maggiori prenotazioni degli stranieri (circa il 30%); nell’ordine Nord Europa e Francia le aree principali di provenienza, a seguire Germania, Gran Bretagna, Spagna. Per il 95% delle prenotazioni la durata del soggiorno è di max 3 giorni.
Settore extra alberghiero- dalle risposte dei titolari di B&B e case vacanza si evince – rispetto al 2020- una crescita delle prenotazioni di circa il 30%, molte delle quali confermate già a maggio; la presenza degli stranieri tra luglio e agosto è del20% in più rispetto all’anno precedente e del 30%a settembre; l’area principale di provenienza della clientela europea soprattutto Francia, paesi del Nord Europa e Germania; è di mediamente 5 giorni il periodo di permanenza nell’extra alberghiero.
Insomma piccoli evidenti segnali di ripresa, che auspichiamo possano essere superati dai dati di fine estate. Il grosso scoglio resta il mercato estero, ma come ci suggeriscono gli esperti occorrerà attendere il 2022. Per ora prepariamoci ad accogliere al meglio chi ha scelto il nostro territorio per trascorrervi le proprie vacanze.