Il nostro paesaggio sta subendo un drammatico cambiamento a causa degli incendi estivi: ogni anno si rinnova lo strazio di vedere andare in fumo ettari di superficie verde, necessaria non solo per custodire preziosi ecosistemi naturali ma anche e soprattutto per la collettività, a cui viene fatto un gravissimo danno togliendo la bellezza al proprio paesaggio e danneggiando in maniera irreversibile il suolo.
L’ODAV chiede che si appronti subito un Testo unico in materia di incendi boschivi che renda più efficace la tutela legislativa del nostro patrimonio forestale, ora frammentata e demandata ai governi locali, e che vengano potenziati e ottimizzati i sistemi di controllo e prevenzione.
La tutela normativa dovrebbe anche concentrarsi sulla ricostruzione dei paesaggi perduti dopo un incendio: il restauro selvicolturale costituirebbe un mezzo potentissimo non solo per ricostruire paesaggi perduti ma anche per riportare una certa area così com’era in un determinato periodo storico, riportando in auge anche valori di cultura e di identità. Questa azione necessita dello studio e di una scelta attenta non solo delle specie da impiantare ma anche delle tecniche più adatte, spesso tralasciate per motivi economici o di cambio generazionale.
L’ODAV auspica anche che siano previsti incentivi ai privati per la cura del bosco e del sottobosco e che venga inasprito il sistema sanzionatorio per gli incendiari (come anche l’interdizione perpetua dagli Enti pubblici), attentatori del bene comune il cui crimine apporta anche gravi spese per la collettività, oltre a un danno molto spesso irreversibile: per ripristinare un ecosistema dopo un incendio ci vogliono anche un paio di secoli, un tempo lunghissimo di benessere e di buona qualità di vita sottratto alle nuove generazioni.