Il messaggio di saluto di don Franco Semeraro a don Dino Lepraro:
In questi giorni la comunità ecclesiale di Martina Franca dice grazie a don Dino Lepraro, mentre lascia il suo ministero pastorale nella parrocchia di Sant’Antonio. Lo lascia da decano dei parroci della città, consegnandoci una generosa seminagione di bene compiuto in mezzo secolo di vita spirituale, culturale ed ecclesiale martinese.
Quando, giovanissimo, fu nominato dall’Arcivescovo Mons. Motolese, parroco di Sant’Antonio, nella Chiesa iniziava il processo di assimilazione dello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano secondo. E don Dino, in città, ne divenne l’interprete più coraggioso e più affascinante. Rimane ancona nella memoria collettiva la Comunità Giovanile Giovanni XXIII, luogo di incontro e di confronto, di lettura dei segni dei tempi e di straordinaria apertura ecclesiale e pastorale. Le iniziative e le proposte di quella presenza a volte apparvero ardite ma per questo divennero catalizzatrici di energie giovanili. I premi di poesia e pittura aprirono a Martina Franca una stagione pastorale e culturale di svolta.
La traccia più incisiva don Dino l’ha segnata con le sue omelie e le gioiose liturgie in Sant’Antonio. Il parlare di don Dino è affascinante e profetico, libero eppure radicato nella fedeltà totale alla Chiesa. Dall’altare don Dino ha guardato e amato la città, l’ha stimolata e si impegnato a condurla per i campi della autenticità, dalla prossimità, della apertura, aiutandola a non incappare nel rischio della autoreferenzialità.
La grande apertura spirituale e culturale ha portato don Dino nelle favelas del Perù, con il progetto di affido a distanza di centinaia di bambini di strada coinvolgendo tantissime famiglie martinesi e italiane, dal nord al sud.
Don Dino è prete di popolo, prete di incontri, per questo lo amiamo e gli vogliamo bene.
Ora assume un compito nuovo nella libertà del suo ministero presbiterale: testimoniare che il dono della fede è bellezza e speranza di futuro, raccontarci che si è innamorati della missione che il Signore ci affida anche quando gli anni diventano tanti. Dicendoci che si è punto di riferimento non per i ruoli sociali ma per la credibilità acquistata sul campo. La voce di don Dino certamente non si affievolirà nella nostra comunità ecclesiale.