Viva soddisfazione esprimono il Sindaco Franco Ancona e l’Assessore alle Attività Produttive Bruno Maggi per l’inserimento della Bombetta di Martina Franca nell’Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Sul Bollettino Ufficiale della Regione del 23 dicembre scorso è stata pubblicata la determina n. 322 del 16 dicembre scorso del Dirigente della Sezione Competitività delle Filiere agroalimentari relativa al riconoscimento dei prodotti tradizionali tipici pugliesi con la loro indicazione geografica.
“L’inserimento, da parte della Regione Puglia, della Bombetta di Martina Franca nell’Elenco Nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali – è il commento del Sindaco Ancona e dell’Assessore Maggi – costituisce un meritato riconoscimento alla tradizione gastronomica martinese, al lavoro svolto quotidianamente per decenni dai nostri bravi macellai che hanno dato vita a questa prelibatezza, hanno saputo diffonderla e farla apprezzare. Un ringraziamento rivolgiamo a tutte le associazioni, in particolare alla Slow Food, ai titolari di ristoranti e bracerie di Martina che nel corso degli anni hanno promosso eventi su tutto il territorio nazionale facendo conoscere questo nostro prodotto genuino. Un ringraziamento particolare rivolgiamo all’Assessore all’Agricoltura e alle Risorse Agroalimentari Donato Pentassuglia.
Un ringraziamento doveroso rivolgiamo al Dipartimento di Scienze Agro-ambientali e territoriali dell’Università degli studi di Bari per aver analizzato a fondo la storia di questo prodotto gastronomico attribuendogli la giusta localizzazione. La ricerca è stata importante per il riconoscimento del luogo di nascita e della storicità della bombetta di Martina Franca.
Ora il lavoro che resta da fare è quello di unire le forze tra associazioni di categoria, produttori, mondo della ristorazione e Comune di Martina, per individuare ulteriori iniziative perché la bombetta venga sempre più identificata come prodotto tipico della Valle d’Itria.
L’inserimento nell’Elenco nazionale è il punto di partenza per avviare un tavolo di concertazione per valorizzare ulteriormente questo prodotto con la sua indicazione geografica coinvolgendo anche gli altri comuni del territorio interessato, già indicati nella scheda del prodotto redatta dall’Università, ossia Locorotondo, Cisternino, Ceglie Messapica, Ostuni e Alberobello”.