Si lavora a ritmi intensi prima della partenza ufficiale – mercoledì 3 giugno – della stagione balneare 2020. I lidi privati, nonostante le difficoltà imposte dalle misure di sicurezza del Covid, sono in buona parte pronti per dare il via ad una stagione che tra luci ed ombre (soprattutto per i gestori che hanno dovuto tagliare intere file di ombrelloni) si presenta piena di situazioni tutte da valutare in corsa.
Intanto, i lidi privati che apriranno già questa settimana, conferma il presidente provinciale del SIBConfcommercio, Vincenzo Leo, hanno messo in atto le misure di sicurezza imposte dalla emergenza Covid, qualche stabilimento invece non è pronto e attenderà ancora un po’, forse sperando di recuperare qualche metro in più tra un ombrellone e l’altro.
Le linee guida della ordinanza regionale dettano comunque le regole per spiagge attrezzate e spiagge libere.
Nei lidi privati le distanze che tanto hanno fatto discutere virilogi , ed esperti a vario titolo, a prescindere dalle file -a rombo o orizzontali -saranno quelle che assicurano un distanziamento tra gli ombrelloni – o altri sistemi di ombreggio- che garantiscano una superficie di almeno 10 metri quadri per ombrellone. Così come tra lettini , sedie e sdraio, quando non c’è ombrellone, deve esservi un metro e mezzo di distanza. Varchi di accesso controllati, rispetto della distanza interpersonale di un metro, accesso solo dai punti previsti, servizi connessi alla balneazione (bar, docce, etc.) ad uso esclusivo degli ospiti. Accesso agli stabilimenti privilegiando le prenotazioni ed obbligo per il lido di mantenere l’elenco delle presenze per 14 giorni. Naturalmente personale obbligato all’utilizzo di mascherina in caso di contatto ravvicinato con bagnati, ed attrezzature disinfettate ad ogni cambio di persona. Regole per lo stabilimento, ma anche per i bagnanti che sono obbligati a rispettare le misure del distanziamento interpersonale.
Un po’ più complicata è invece la situazione che attiene le spiagge libere dove spetta ai sindaci pianificare le misure di controllo. Intanto, proprio in queste ore i sindaci dei comuni rivieraschi, lamentano la mancanza di strumenti per assicurare il distanziamento in spiaggia. Tra un ombrellone e l’altro valgono le stesse regole delle spiagge private. Il problema è chi controlla e come. L’arrivo dei volontari desta qualche perplessità, le forze dell’ordine sono pronte ad intervenire, ma è chiaro che gli spazi da controllare sono sovradimensionati rispetto ai mezzi a disposizione, ed allora si spera soprattutto nel senso di responsabilità e nella capacità di autocontrollo dei bagnanti.