Crisi politica a Martina, settimana decisiva. Si rischia lo scioglimento, possibile ribaltone – Lo Stradone

Crisi politica a Martina, settimana decisiva. Si rischia lo scioglimento, possibile ribaltone

Entro sabato i partiti politici dell’attuale maggioranza offriranno al sindaco una soluzione per uscire dall’impasse e definire la nuova giunta municipale. Già durante la scorsa estate la discussione politica si era incagliata sull’assetto dell’esecutivo, dopo che i due gruppi politici di Italia Viva (poi diventati Città Nuova) e dei Liberal-democratici (poi diventati Democratici progressisti) avevano chiesto l’ingresso in giunta da parte di loro rappresentanti, anche alla luce della geografia politica completamente cambiata a seguito dell’emorragia di consiglieri comunali dal gruppo del Partito democratico, passato da 11 a 6 esponenti.

Le motivazioni della crisi
Motivo della frattura è il voto sulla decadenza del Consigliere comunale Pino Pulito, ma i malumori si trascinano da tempo, testimoniati dalla progressiva emorragia di esponenti del Partito democratico, il più suffragato della maggioranza. Sono 5 per l’esattezza, coloro che hanno abbandonato i democratici per dare vita a nuovi gruppi consiliari che, proprio alla luce di questo nuovo assetto dell’organo consiliare, chiedono una conseguente rappresentanza anche nell’esecutivo.

Angelini guida la ciurma dei malpancisti
Vincenzo Angelini era stato candidato al Consiglio provinciale, senza riuscire a ottenere l’elezione a causa del mancato sostegno (piuttosto prevedibile) da parte dei suoi stessi colleghi di maggioranza. Angelini era stato anche candidato alle ultime elezioni regionali, facendo registrare un risultato ben al di sotto delle aspettative. A molti le pretese di Angelini appaiono come una “vendetta”, frutto del doppio “tradimento” politico, dapprima alle scorse provinciali e più di recente durante la votazione sulla decadenza di Pulito, su cui il Partito democratico si è astenuto salvando – di fatto – il collega della Lega.

L’ultimatum
Entro sabato, infatti, le forze di maggioranza saranno chiamate a individuare una soluzione collettiva che permetta di traghettare l’Amministrazione verso la sua legittima scadenza tra circa un anno e mezzo. Al primo cittadino forniranno il nuovo assetto della Giunta, almeno stando a quanto concordato nel corso dell’ultimo vertice di maggioranza.

La situazione in maggioranza
Il sindaco Ancona è certo di poter contare sull’appoggio del Partito democratico, di Visione Comune e anche dei Democratici progressisti, questi ultimi – pur in una posizione di critica verso la maggioranza – non intendono mettere in discussione la tenuta dell’Amministrazione.

La posizione di Città Nuova
Da chiarire, quindi, resta la posizione di Città Nuova che, entro fine settimana, scioglierà la riserva. Se il gruppo dovesse passare all’opposizione, ci sarà il via libera al ribaltone con la costituzione di una nuova maggioranza allargata a esponenti della minoranza.

Possibile ribaltone
La stampella alla maggioranza potrebbe arrivare da parte dell’opposizione. La dimostrazione di questo è il silenzio delle forze di minoranza sulla crisi di Palazzo ducale. A strizzare l’occhio ad Ancona e company potrebbero essere i consiglieri comunali Giovanni Basta e Giuseppe Chiarelli, reduci da esperienze deludenti tra Direzione Italia e LeAli.

o.cri.