Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha recentemente approvato, con il decreto dipartimentale n. 233 del 16 maggio 2024, le Regole operative relative al Decreto MASE del 22 dicembre 2023, n. 436 (decreto Agrivoltaico). Queste regole, elaborate dal GSE, disciplinano le procedure per l’accesso agli incentivi destinati ai sistemi agrivoltaici sperimentali previsti dal PNRR. Le domande di incentivo potranno essere presentate dal 4 giugno fino al 2 settembre 2024. La norma promette tempi relativamente brevi per questa misura del PNRR: le iniziative assegnatarie saranno selezionate dal GSE entro il 31.12.2024 e dovranno entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026.
La Puglia gode di un’elevata esposizione solare, con molte ore di luce durante l’anno e questo la porta a essere tra le più adatte a ospitare impianti fotovoltaici.
“Confagricoltura Puglia – evidenzia il presidente Luca Lazzàro – riconosce diverse opportunità nell’adozione dei sistemi agrivoltaici. Questi impianti permettono di produrre energia da fonti rinnovabili mantenendo, in teoria, la coltivabilità dei terreni agricoli; in pratica, invece, la maggior parte compromette gravemente le produzioni. Dall’altro canto, tali impianti potrebbero favorire un risparmio idrico grazie alla captazione e allo stoccaggio delle acque piovane. La possibilità di ottenere una rendita aggiuntiva per gli agricoltori rappresenta un ulteriore vantaggio economico”.
Tuttavia, Confagricoltura Puglia esprime perplessità riguardo l’implementazione pratica dell’agrivoltaico. “La principale preoccupazione – sottolinea l’organizzazione – è che la limitata coltivabilità dei terreni potrebbe rendere antieconomica la conduzione agricola, portando gli imprenditori agricoli a preferire l’affitto dei terreni a operatori fotovoltaici, come già avvenuto in passato. Questo scenario, se ripetuto, rischierebbe di arrecare un grave danno al settore agroalimentare della regione”.
Confagricoltura Puglia sottolinea la necessità di adottare soluzioni che garantiscano realmente la compatibilità tra produzione energetica e coltivazione agricola. “È essenziale – conclude – che gli impianti agrivoltaici non compromettano la produttività dei terreni agricoli, evitando così di replicare gli errori del passato. Solo attraverso un’attenta valutazione e regolamentazione, l’agrivoltaico potrà rappresentare una vera opportunità sostenibile per l’agricoltura e l’energia rinnovabile della regione”.