Affluenza in forte calo in questo turno di elezioni comunali per eleggere consigli e sindaci di 1004 città. Il 60,07% è andato a votare; nel 2012, alla stessa ora, nelle omologhe aveva votato il 66,85%. Lo scorso anno, il 6 giugno del 2016, alle comunali aveva votato il 62,14% degli aventi diritto.
Subito dopo la chiusura delle urne è iniziato lo spoglio delle schede.
Complessivamente a questa tornata elettorale sono stati interessati 9.172.026 elettori, dei quali 4.428.389 di sesso maschile e 4.743.637 di sesso femminile, in 10.822 sezioni elettorali.
Tra i 21 capoluoghi di Provincia, l’affluenza è andata oltre il 70% a Lecce (chiamata ad eleggere il successore di Paolo Perrone, sindaco uscente non ricandidabile dopo 10 anni alla guida della città), a Frosinone (dove cerca la riconferma il sindaco uscente di centrodestra Nicola Ottaviani) e a Rieti, dove si ripresenta il sindaco uscente di centrosinistra Simone Petrangeli, ma è una eccezione. Alta l’affluenza anche a Catanzaro dove ha votato il 72,50%. A Genova meno della metà degli elettori aventi diritto è andata a votare: il 48,38% Bassa l’affluenza anche a Como (49,12) e a Parma (53,68); meglio il 58,52 di Taranto.
Buona l’affluenza a l’Aquila, dove ha votato il 67,77%, dove è probabile il ballottaggio e dove si chiude comunque l’epoca di Massimo Cialente, sindaco centrosinistra, che ha guidato la città negli anni difficili del dopo sisma che l’ha colpita nel 2009. A Palermo, il superfavorito è il primo cittadino uscente e probabile vincitore Leoluca Orlando.
Tra le città dove le sfide sono più accese, c’è Parma, dove si è ricandidato Federico Pizzarotti, primo sindaco M5S di una grande città italiana poi dissidente del movimento di Beppe Grillo.