Sulla scheda elettorale che gli elettori troveranno domenica saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.
Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi:
- tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato;
- tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la doppia preferenza di genere, che consente di esprimere due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati consiglieri di sesso diverso e appartenenti alla stessa lista;
- tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate;
- barrando il nome di un candidato sindaco e il simbolo di una lista che appartiene a una coalizione diversa da quella che sostiene il candidato sindaco prescelto aggiungendo eventualmente il nome di uno o due degli aspiranti consiglieri che compongono la lista di quel partito (è il cosiddetto voto disgiunto: in questo modo un voto viene attribuito al candidato sindaco e uno al partito prescelto anche se fa parte di un’altra coalizione)
Sarà eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, ovvero almeno il 50% più uno.
Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti e si andrà al cosiddetto ballottaggio.
In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio).
Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. Se la coalizione collegata al candidato sindaco risultato vincitore non ha raggiungo nella ripartizione dei seggi per il Consiglio Comunale il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno un premio di maggioranza automaticamente e quindi il 60% dei seggi, mentre le altre coalizioni si divideranno i seggi rimanenti, proporzionalmente alle preferenze ottenute.
Dietro l’angolo il rischio della possibile anatra zoppa . Se una coalizione diversa da quella che sostiene il sindaco vincente ottiene al primo turno più del 50% dei voti, il premio di maggioranza non viene assegnato alle liste collegate al candidato sindaco vincente.
Inoltre, se le liste collegate a un candidato sindaco che già dopo il primo turno risulta vincente non ottengono almeno il 40 per cento dei voti, la coalizione di liste in questione non ha diritto al premio di maggioranza.
Queste due eventualità rappresentano il cosiddetto caso dell’anatra zoppa, cioè quello in cui il sindaco eletto non può contare su una sua maggioranza di base in consiglio comunale e avrà due possibilità: o cercare di coinvolgere esponenti di altri partiti e coalizioni nella propria maggioranza; oppure provare a governare senza maggioranza, e cioè chiedendo il sostegno del Consiglio su ogni singolo provvedimento. Un caso già verificatosi a Martina Franca quando fu eletto sindaco Martino Margiotta con Martina Libera e Solidale.