A margine della tradizionale “Cerimonia dei Ceri”, nell’ambito della Festa Patronale dei Santi Martino e Comasia, il sindaco di Martina Franca, Gianfranco Palmisano ha tenuto il consueto “Discorso dei Ceri”, tracciando un bilancio della sua azione amministrativa e le prospettive future.
Buonasera a tutti.
Il mio più caro saluto a tutte le autorità religiose, militari e civili che stasera sono qui. Benvenuti!
Un saluto speciale lo rivolgo al Vice Prefetto Ruocco, ai consiglieri comunali e agli assessori, all’assessore regionale Donato Pentassuglia, al consigliere regionale Giacomo Conserva, alle Forze dell’Ordine e alle associazioni di volontariato, alle confraternite, sempre così presenti e dedite al servizio.
Un cordiale saluto a don Peppino Montanaro, Rettore della Basilica, e a tutti i reverendi sacerdoti intervenuti qui stasera.
Un saluto affettuoso a tutti voi presenti qui in Basilica e a coloro che ci seguono da casa collegati in streaming: siamo stasera qui riuniti per questa cerimonia della tradizione, l’Offerta dei Ceri ai nostri santi patroni.
Identità, Radici, Devozione, Cultura si intrecciano in un abbraccio ideale della nostra Comunità intorno ai nostri santi Martino e Comasia.
E “comunità” è l’elemento centrale del tutto.
Nella comunità si condivide la tradizionale devozione a San Martino, che ha fatto della solidarietà e del servizio al prossimo la sua missione di vita.
Nella comunità deve esserci il sostegno e l’inclusione dei fragili.
Nella comunità si coltiva il sentimento dell’accoglienza, che diventa inclusività: ci si prende cura!
E quindi, cos’è la comunità se non noi stessi che siamo e viviamo nella nostra città?
Bambini e bambine, giovani, famiglie, anziani, donne e uomini. Quotidianamente incontro volti, stringo mani. Mi interfaccio con cittadini che condividono o dissentono – non importa -, con i quali ho sempre il piacere di dialogare e confrontarmi, anche nelle divergenze. Perché
ognuno di noi è una tessera di mosaico: l’immagine finale di questo mosaico è la nostra Città.
Sono Sindaco di questa comunità da un anno – e nonostante sia la seconda volta – ritrovarmi qui per questo momento devozionale della tradizione, è comunque una grande emozione, perché non lo nego: sono molto emozionato. E sono grato a voi per la fiducia, l’affetto, e il ruolo che mi avete affidato.
Essere Sindaco non è solo un impegno istituzionale e politico. È un’esperienza umana di grande valore che mi sta facendo riflettere su tanti aspetti. L’azione amministrativa non può prescindere dall’ascolto e dal confronto con la comunità: ecco perché il contatto diretto con voi è fondamentale e prezioso per me. Sempre.
“Una politica intensamente umana è la stella polare della nostra azione di governo della Città, al centro della quale c’è la persona”. Sono parole prese in prestito al presidente Aldo Moro, umilmente, perché le ho sempre ammirate e condivise. Stiamo rimettendo al centro dell’azione politica la persona.
Traccio un bilancio, come punto di verifica ma anche come punto di partenza e slancio per il prossimo futuro, che in realtà è già il presente.
Un anno. Il primo. Grazie anche ai fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo intensificato le politiche di welfare, per dare un sostegno concreto a persone e famiglie fragili. L’aumento dei costi dell’energia dovuti alla crisi nell’Est Europa e l’aumento dei prezzi dei beni di consumo hanno messo ancora di più in crisi situazioni di fragilità sociale, molte delle quali già colpite dalla crisi del Covid. Siamo stati tra i Comuni più tempestivi in Puglia ad attivare gli strumenti di programmazione del welfare per ottenere risorse. Comunità sociale.
Proseguo con un binomio che può sembrare dissonante, ma non lo è.
Comunità e Bellezza.
La politica delle opere pubbliche per esempio. Gli interventi nelle zone urbane e nell’agro hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Hanno il fine di rendere la Città più bella e accogliente, non solo agli occhi delle centinaia di turisti che ogni giorno scelgono Martina, ma per noi stessi, comunità.
I grandi progetti di rigenerazione urbana in atto rispondono proprio a questo obiettivo. Sono in corso degli interventi che daranno un volto nuovo a quartieri e zone di Martina, che negli scorsi decenni hanno vissuto solo un’espansione edilizia. Sono azioni che tengono conto delle esigenze reali dei residenti.
Azioni di bellezza.
Mi riferisco, per esempio, alla nuova piazza con verde e parcheggi del quartiere Sanità, ora in fase di gara di appalto. Ma faccio riferimento anche all’intervento di recupero dello stadio e dell’area circostante in zona Pergolo. E ancora, all’azione di rigenerazione urbana che interessa Corso Messapia, dove una pavimentazione innovativa e installazioni luminose di design renderanno la zona – ampliata – più vivibile e “bella”, sia per i cittadini che per le attività commerciali. Voglio fare un accenno anche all’intervento di restauro delle lanterne della pubblica illuminazione nel centro storico. Sono state rimosse, restaurate, efficientate ed è in corso l’installazione: sono azioni di riqualificazione che da una parte renderanno l’illuminazione omogenea. Dall’altra sono elementi che rispettano la bellezza del nostro centro storico.
Sono solo esempi. In totale gli interventi già finanziati dal PNRR a partire dal 2021 sono ben 21, e riguardano opere pubbliche, politiche sociali, transizione ecologica e transizione digitale. Tre di questi sono stati già completati: l’abbattimento delle barriere architettoniche al Centro Polivalente per gli anziani, in una scuola di infanzia, e l’installazione di un impianto fotovoltaico per il centro servizi di Piazza d’Angiò.
Tra gli altri interventi in fase di gara e di progettazione, ricordo anche un importante intervento che riguarda la Biblioteca Comunale, con un progetto che la renderà luogo di cultura, ancora più integrato e inclusivo. Così come voglio ricordare il focus continuo sulla manutenzione stradale grazie a importanti finanziamenti regionali ottenuti che ci permettono di intervenire “strada per strada”, in citta e nell’agro. La comunità e la rete.
Nei mesi scorsi abbiamo consegnato alla Città un’opera complessa, tanto attesa: il Parcheggio Orti del Duca. Non è solo un parcheggio. E’ un’opera di bellezza. Il parco con gli affacci sulla Valle d’Itria valorizza la bellezza e la storia del nostro paesaggio ed è diventato un luogo di aggregazione. Comunità e bellezza ritornano.
E ancora. Stiamo realizzando il parcheggio di piazza Mario Pagano dinanzi alla chiesa di San Francesco d’Assisi, piazza chiusa momentaneamente ma che sarà riqualificata e restituita alla città. A completamento, non sarà solo un “semplice” parcheggio altamente funzionale, ma anche un rinnovato punto di accesso valorizzante al centro storico.
Saranno oggetto di concorso di progettazione anche il progetto di rigenerazione urbana del quartiere Carmine e del quartiere Sant’Eligio. Consentitemi di fare un accenno anche all’appalto rifiuti che è in scadenza: stiamo lavorando al nuovo capitolato che porterà miglioramenti notevoli al servizio. Bellezza ed ecosostenibilità.
Da cittadino prima che da Sindaco sono perfettamente consapevole che la realizzazione di piccole e grandi opere pubbliche può rappresentare un disagio per la comunità nel corso della loro realizzazione. MA VI ASSICURO! Che questi sacrifici che tutti stiamo facendo contribuiscono, e contribuiranno a rendere migliore la qualità della nostra vita.
Mi sono soffermato solo sulle opere di maggiore rilevanza, ma che raccontano bene la nostra visione di Città.
Stiamo lavorando al nuovo Piano Urbanistico Generale: vogliamo consegnare alle giovani generazioni una città inclusiva, moderna, efficiente, interconnessa, in grado di raccogliere le sfide ambiziose di sviluppo del nostro territorio e del nostro futuro. La comunità del futuro.
In questa cornice si colloca l’Osservatorio per la Bellezza.
È un nuovo percorso di confronto e partecipazione civica che si affianca a quello previsto dalla norma. Lo abbiamo voluto affinché fosse un Piano ampiamente condiviso.
L’Osservatorio per la Bellezza è nato lo scorso anno e riunisce consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, tecnici e dirigenti comunali, Ordini professionali, protagonisti, professionisti che lavorano con gli strumenti urbanistici ogni giorno e che ringrazio sentitamente per la loro operosità. Il percorso intrapreso si concluderà la prossima settimana e sarà a breve presentato alla comunità cittadina.
Quando parlavamo di “città dell’ascolto” avevamo in mente un impegno concreto, non era soltanto uno slogan. Nella prossima fase, coinvolgeremo attivamente i cittadini. La bozza del Piano sarà presentata in maniera chiara e semplice, accessibile, perché tutti si sentano partecipi e possano realmente essere parte della pianificazione della Città del futuro.
Questo è essere comunità, questo significa “prendersi cura”, un concetto al quale tengo tantissimo. Ognuno deve sentirsi custode della propria città, parte attiva, libero di poter esprimere il proprio pensiero e di poter offrire il proprio contributo perché la Città è di tutti.
Non ci spaventano le sfide, nemmeno quando sono particolarmente impegnative. Le viviamo come uno stimolo a fare del proprio meglio, sempre meglio. Abbiamo la voglia di far fruttare il patrimonio di idee, passione ed energie della squadra di assessori e consiglieri.
E qui voglio lanciare un messaggio ai miei “colleghi” componenti del Consiglio comunale e della giunta.
Abbiamo tutti in comune un compito, che ci è stato affidato dalla comunità: una missione che abbiamo scelto di portare avanti prima di essere eletti.
Mi riferisco alla scelta di perseguire il bene della nostra comunità, rispetto al quale non dobbiamo e non possiamo appiattirci su contrapposizioni di mera appartenenza politica e partitica. In questo dobbiamo essere tutti uniti, Assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione. TUTTI!!!
Vogliamo offrire ai cittadini spazi e occasioni di partecipazione per lavorare insieme per la nostra Martina e prenderci cura insieme della nostra città. Nessuno deve sentirsi escluso. La Città e la comunità sono la nostra casa comune: c’è bisogno dell’azione di ogni membro della comunità, ciascuno secondo le proprie competenze.
E la cura nasce dal rispetto del patrimonio della collettività, delle opere pubbliche, degli spazi comuni. Per dirla in termini social, “prendiamocenecura” è l’hashtag che raccoglie gli interventi studiati per rendere più accoglienti e “belli” gli spazi comuni, affinché tutti possano fruirne nel rispetto di tutti. Proprio in questi giorni ho firmato un’ordinanza che dispone l’imbiancamento delle facciate di palazzi e immobili del centro storico che sono in stato di degrado. Non voglio che questo provvedimento sia inteso come un obbligo da mal digerire. Il principio è che tutti dobbiamo avere a cuore il prezioso patrimonio storico, perciò, disposizioni di questo tipo possono essere colte come un invito. E per dare l’esempio, abbiamo imbiancato gli archi di accesso al centro storico.
Prendiamoci cura – tutti – del nostro ambiente, dello spazio in cui viviamo e in cui ci esprimiamo, del nostro territorio, della città. Affinché ciò accada, deve cambiare il paradigma mentale, deve cambiare l’approccio. Non deve essere una imposizione delle istituzioni governative, non deve essere calata dall’alto. Le azioni personali virtuose, i gesti piccoli ma significativi di rispetto e cura fanno la differenza.
Siamo tutti chiamati a essere custodi della comunità e – di conseguenza – custodi della bellezza che anche da essa deriva. Questo significa essere comunità. Ci deve stare a cuore. La motivazione, la spinta e lo stimolo stanno tutte lì: ci deve stare a cuore!
A proposito di bellezza e di comunità, di tradizione e cultura, non posso non ricordare due personalità che quest’anno non sono più presenti tra noi, almeno non fisicamente.
Con grande emozione, voglio ricordare Franco Punzi. Lui è un esempio, si è preso cura ed è stato certamente un cultore di bellezza. Lo ha fatto come Sindaco, come Presidente del Festival della Valle d’Itria, come uomo di parola e come cittadino. Ha creduto nella comunità e lavorato con passione affinché la nostra città potesse conquistare un posto nello scenario internazionale delle più prestigiose rassegne liriche.
Approfitto per salutare l’amico Michele Punzi, il nuovo presidente del Festival: a lui e al suo staff i miei più sentiti auguri per questo nuovo mandato. Auguri Presidente!
Con la stessa emozione, voglio ricordare anche Elio Greco, per il suo contributo dato con la Fondazione Nuove Proposte alla divulgazione dei libri e alla crescita della cultura. Conoscere per agire.
Ma prima di terminare, consentitemi di esprimere un sentito pensiero di gratitudine e apprezzamento per il nostro caro Arcivescovo, Sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro, che stasera non è presente per impegni istituzionali a Mosca. Lo faccio a nome dell’amministrazione comunale e della città. Grazie per la sua azione pastorale, grazie per la sua presenza nei momenti importanti della nostra comunità: è una guida e un punto di riferimento importante.
Rinnovo il benvenuto al suo coadiutore, Sua Eccellenza Ciro Miniero, che aspettiamo nella nostra città domani mattina alla celebrazione delle 11, dove troverà sempre la più calorosa accoglienza.
Ringrazio don Giuseppe Montanaro – don Peppino – Rettore di questa Basilica, della nostra Basilica, per la sua vicinanza, anche per aver condiviso il ripristino del rito della consegna delle chiavi della città a San Martino. É una tradizione molto antica, interrotta da molto tempo. Abbiamo voluto riprenderla e si svolgerà domani. È un gesto simbolico che porta con sé un messaggio significativo, al quale tengo particolarmente. In questo gesto, nell’ottica della collaborazione solidale tra istituzioni, sono racchiusi devozione, impegno e dialogo tra le parti al fine di prenderci cura della nostra città.
Ringrazio infine, ma non per ultimi, a nome della comunità tutta le Forze dell’Ordine per l’impegno quotidiano a tutela della legalità, dei cittadini e del territorio.
Grazie al Comitato e a tutti quelli che si sono impegnati con dedizione e passione nell’organizzazione della Festa dei Santi Patroni, laici e religiosi, tutti.
Care amiche e cari amici, grazie di cuore per la vostra attenzione.
Siamo comunità nella bellezza e per la bellezza.
Lo dico come augurio e come auspicio.
Buona festa patronale a tutti noi.