Discorso dei ceri del sindaco Franco Ancona alla festa patronale dei santi Martino e Comasia 2018.
Il mio saluto di festa e di gioia a sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro, al Rettore della Basilica di San Martino, Monsignor Franco Semeraro, ai Sacerdoti della città, alle Autorità Civili e Militari.
Il mio abbraccio giunga ai cittadini che qui partecipano alla Cerimonia dei Ceri in onore dei Santi Patroni e, più in generale, a tutti i martinesi.
Non nascondo la profonda emozione nell’indossare nuovamente questa fascia e parlare ai miei concittadini dall’altare di questa Basilica, monumento messaggero di pace dell’Unesco.
Rivolgo un affettuoso saluto agli Assessori comunali, fiducioso che, quotidianamente, saranno pronti ad ascoltare la città e ad interpretarne le esigenze, e ai Consiglieri comunali con l’augurio di lavorare con impegno e serenità.
Luogo per eccellenza della vita democratica, il Consiglio Comunale sarà impegnato, nel prossimo futuro, a compiere scelte importanti di programmazione e pianificazione urbana per favorire gli investimenti e generare lavoro.
Sono fiducioso che tutti i Consiglieri daranno il proprio contributo di idee in un clima di collaborazione fra maggioranza e opposizione, favorendo il dialogo con l’intera città ma soprattutto con le giovani generazioni. Serve coesione nelle Istituzioni e nella società fra i cittadini.
Spenti i riflettori della campagna elettorale, siamo impegnati a riconciliare la città che, oggi più che mai, necessita di ritrovare il senso di comunità e dello stare insieme. Per farlo abbiamo bisogno del lavoro e della vicinanza di tutti coloro che vogliono il bene di Martina.
Giovani, donne e uomini che hanno idee e competenze devono aiutarci a trasformare in atti una visione di città intelligente che deve puntare sulle nuove tecnologie informatiche per garantire la trasparenza e offrire servizi efficienti e veloci.
Ora occorre ritrovarsi e lavorare per promuovere la città di Martina Franca a Capitale Italiana della Cultura. Proseguendo il cammino intrapreso, continueremo a favorire politiche culturali e formative che contribuiscano alla crescita civile ed economica della nostra città, implementando il turismo culturale.
Per fare questo abbiamo bisogno di costruire una CITTA’ DI QUALITA’ nel suo sistema di raccolta dei rifiuti, nel riuso dell’acqua, nel suo sistema di mobilità, nel decoro urbano, nella toponomastica, nel sistema dei servizi sociali.
Siamo già impegnati a riorganizzare il nuovo servizio di raccolta di rifiuti che esige una gestione più vicina alle esigenze dei cittadini. Lo stesso deve essere compatibile con il decoro della città e, in particolare, del centro storico, consapevoli che un territorio più sensibile ed attento al riutilizzo delle risorse ci permetterà di lasciare in eredità alle future generazioni un ambiente più vivibile.
Faccio mio il monito di Papa Francesco sull’importanza della “sostenibilità ambientale e sull’accesso all’acqua come diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone”. Il tema della depurazione delle acque sarà centrale nella nostra azione amministrativa: riutilizzare le acque depurate vuol dire limitare gli sprechi e tutelare la nostra agricoltura e i nostri allevamenti, eccellenze riconosciute che dobbiamo valorizzare e promuovere.
Il progetto di una città ecologica e sostenibile passa anche attraverso il risparmio energetico, già realizzato negli anni scorsi nelle nostre Scuole, che oggi deve essere esteso ad altri edifici pubblici e privati.
In una visione di Città più sostenibile occorre dedicarsi fortemente al problema del traffico. Tutti dobbiamo fare un uso più accorto dell’auto per offrire a noi stessi e ai tanti visitatori un ambiente ecologicamente sano. Riteniamo che la città debba essere decongestionata attraverso la riorganizzazione della viabilità, dei mezzi pubblici e la promozione di strumenti volti a favorire la mobilità lenta soprattutto nel centro storico e nelle aree sensibili.
Nel contempo, è indispensabile potenziare anche i collegamenti extraurbani soprattutto con gli aeroporti di Bari e Brindisi, chiave strategica nelle politiche di sviluppo e crescita economica, turistica e di relazioni con il resto del mondo. Ogni giorno turisti e pendolari, studenti e lavoratori, che usufruiscono del trasporto pubblico lamentano la lentezza dei convogli e l’assenza dei servizi nelle giornate festive. Occorrono mezzi di trasporto su gomma e su rotaia continuativi, più veloci e a costi accessibili. A tal proposito, nei giorni scorsi, la città di Martina si è promotrice di un incontro con i Sindaci dei Comuni interessati dalle Ferrovie del Sud Est per condividere una piattaforma comune da sottoporre agli Enti interessati.
Mi sia consentita una ulteriore riflessione.
Il Santo Padre nell’enciclica “Laudato Si” ha ricordato che “l’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune”.
Ritengo che sia anche indispensabile prendersi cura della nostra casa comune, rispettarla, amarla, custodirla.
Dobbiamo recuperare il senso civico per vivere in una città bella, sicura, pulita e ordinata a partire dal tradizionale mercato settimanale.
Dobbiamo salvaguardare la funzione storica del mercato come luogo di scambi e di incontro ma inserirlo in un contesto urbano più consono che elimini le attuali strozzature del traffico e degli edifici pubblici e privati. Dopo aver costruito il nuovo stadio al Pergolo anche per garantire i campionati di categoria superiore alle nostre squadre di calcio, dobbiamo realizzare un’area mercatale attrezzata e sicura nell’attuale area del Tursi che potrà ospitare anche altre manifestazioni fieristiche.
Eccellenza Reverendissima, Autorità, cari cittadini,
in questi mesi da più parti ci è stata posta la questione occupazionale.
Sono tanti i nostri giovani qualificati che non trovano lavoro in questa terra e sono costretti ad andare altrove contribuendo, con il loro ingegno, allo sviluppo di altri luoghi.
Noi abbiamo bisogno di loro, Martina ha bisogno dei suoi figli più preparati.
Abbiamo prospettato una città di qualità che punti all’eccellenza grazie alla sinergia fra Pubblica Amministrazione ed operatori economici, pertanto dobbiamo far diventare realtà “Gli Stati Generali dell’Economia” per coordinare le azioni delle forze produttive, imprenditoriali, sociali, e la Pubblica Amministrazione, al fine di concertare le migliori azioni che favoriscano gli investimenti sul territorio, e quindi producano lavoro, e la conquista di mercati nazionali ed esteri da parte dei nostri produttori. Abbiamo il compito di rafforzare processi di crescita per agevolare e rendere attrattivi gli investimenti nel territorio.
Al contempo, non possiamo restare sordi dinanzi alle richieste di aiuto delle fasce più deboli.
I cittadini ci hanno chiesto maggiore ascolto e proprio da qui ripartiremo per ricostruire quel rapporto di fiducia fra cittadini e Istituzioni, messo a dura prova nell’anno appena trascorso.
Un ascolto reale che accolga e “interpreti le istanze di tutti: i più deboli, i senza voce, gli scartati, gli imperfetti”, come ha ben ricordato Don Franco durante le celebrazioni del Corpus Domini.
Sono già diversi i servizi erogati dall’Ambito Territoriale di Martina Franca ed esplicitati nella “Carta dei Servizi”, un opuscolo informativo che verrà distribuito in maniera capillare, al fine di rendere noti i servizi sociali e sociosanitari con le relative informazioni per potervi accedere. E’ opportuno continuare a promuovere lo sviluppo sociale del territorio di Martina Franca prendendosi cura delle famiglie, degli anziani, dei disabili, dei minori con risposte concrete al disagio e alla povertà e ai nuovi bisogni indotti dall’invecchiamento della popolazione.
Al centro del nostro sistema di protezione devono esserci le singole persone e i loro bisogni, a partire dal diritto alla salute che deve essere garantito a tutti in egual misura.
A tal proposito, oltre al potenziamento in corso dell’Ospedale di Martina, diventa importante la realizzazione del nuovo Distretto Socio Sanitario, al fine di agevolare ancora di più il cittadino nella ricerca e nell’utilizzo dei servizi i cui uffici sono dislocati attualmente in vari punti della città.
Cari concittadini,
lo spirito di pace, di solidarietà e di fratellanza anima quotidianamente la vita e il lavoro di noi tutti, carica di idealità l’iniziativa delle Associazioni di volontariato, cuore pulsante di Martina.
L’impegno di molti giovani ispira l’opera educativa degli insegnanti nelle scuole.
La formazione scolastica delle nuove generazioni è uno dei punti di eccellenza di Martina Franca. I nostri studenti conquistano sempre più riconoscimenti e crescenti valutazioni positive nelle diverse indagini regionali e nazionali per conoscenze e competenze. E’ il risultato di un’attenzione continua delle famiglie, della professionalità dei docenti, degli investimenti fatti per rendere sempre più accoglienti e aperte le nostre scuole.
Continueremo a favorire le politiche culturali e formative per contribuire a far crescere il senso e l’identità di una comunità bella, aperta, creativa e coesa, sempre con un occhio alla Valle d’Itria, alla Murgia dei Trulli e all’area jonica.
Il profilo culturale di Martina, città d’arte e di cultura, in questi anni è cresciuto attraverso numerose iniziative di grande qualità che i suoi cittadini, le associazioni culturali, gli imprenditori, donne e uomini di cultura, sono stati in grado di generare con il sostegno dell’Amministrazione comunale.
Il turismo, e in maniera particolare quello culturale, ha fatto crescere sostanzialmente la permanenza in città dei visitatori contribuendo ad alimentare gli investimenti nel settore ricettivo e dell’ospitalità e a valorizzare i nostri prodotti enogastronomici.
Tutto ciò ci impegna, sempre di più, ad organizzare una città sempre più pulita, accogliente, curata, facendo tesoro delle qualità tradizionali dei cittadini laboriosi di Martina.
Eccellenza,
sono troppi i luoghi del mondo già martoriati dai conflitti e, ogni giorno, siamo turbati da notizie di tentativi di guerra antistorici che minano la concordia fra i popoli.
In questo clima di tensioni e di pace precaria, l’Europa sia ispirata dalle opere di San Martino, nato 1700 anni fa che, sebbene militare, con il gesto del taglio del mantello, indica all’umanità i valori della pace, della solidarietà e della fratellanza.
La sua opera sia da monito per tutti e ci illumini a collaborare per risolvere le ostilità che affliggono terre spesso oppresse e dimenticate da cui fuggono donne, uomini e bambini che cercano, nei nostri luoghi, un rifugio con una speranza di vita migliore.
Con questi pensieri termino, rinnovando i saluti all’Arcivescovo Filippo Santoro, a Don Franco, alle Autorità e agli amati cittadini ricordando, a me stesso, che l’offerta dei Ceri rinnova l’impegno reciproco a cooperare per una città di pace, solidale, dignitosa.
A tutti rivolgo gli auguri di buona festa, nel segno dello sguardo vigile dei Santi Patroni Martino e Comasia.
Buona festa a tutti.