C’era una volta una città sportiva. Ripartire da zero per restituire la dignità – Lo Stradone

C’era una volta una città sportiva. Ripartire da zero per restituire la dignità

Non sono certo anni felici per lo sport martinese, abituato a giocare ruoli da protagonista in campionati di livello e che, con il calcio, ha persino sfiorato lo storico salto in serie B.

Altri tempi che difficilmente si potranno ripetere.

Nel frattempo si sono avvicendate diverse gestioni e tante esperienze sportive. Il pallone è sceso per ben due volte negli inferi dei campionati minori, il basket ha assistito a un lento declino fino alla mancata iscrizione di quest’anno in serie D, con la pallavolo che qualche anno fa ha compiuto la scelta dolorosa ma coraggiosa e sapiente di rinunciare al campionato di serie B per ridimensionare un progetto che sarebbe potuto sfuggire di mano. In mezzo c’è anche una serie A di pallavolo, esperienza di un solo anno con il titolo della Prisma Taranto, e alcune iniziative di livello nel calcio a 5, tra cui anche la storica cavalcata in serie A della Lc Martina.

Davvero tanta roba per una città di 50 mila abitanti, grazie anche al supporto di un tessuto economico e imprenditoriale che ha saputo sostenere i progetti sportivi.

“Oggi è più difficile perché mancano gli sponsor”.

È questa la frase che si ascolta sempre più spesso dai presidenti delle società sportive. Eppure le aziende, a eccezione di alcune imprese che operavano nel tessile, ci sono ancora. Perché quello che manca oggi non sono le imprese disposte a sostenere i progetti, quanto la fiducia verso un mondo, quello sportivo, dietro cui spesso si sono nascoste delle gestioni poco brillanti. Oggi le imprese sono spaventate, tanto da avere paura a investire nello sport. Ma gli strumenti per restituire dignità sportiva alla città ci sono tutti.

o.cri.