«La pandemia ha ridotto il personale sanitario a disposizione. Se riusciamo a resistere è solo grazie alla straordinaria generosità dei nostri donatori». Esordisce così, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano (l’articolo completo è consultabile a questo link), il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola. Un vero e proprio appello quello che viene lanciato verso l’intero apparato istituzionale, spiegando gli effetti che il Covid sta generando anche sull’organizzazione associativa.
Una “coperta troppo corta”, un numero di medici e infermieri insufficiente che, in particolare a seguito della riapertura degli hub vaccinali per la somministrazione delle terze dosi, sta comportando la cancellazione di diverse raccolte programmate. E non c’è un territorio più colpito di un altro, è un problema che sta investendo l’intero Paese.
Se la compensazione interregionale ha permesso di garantire scorte e terapie per i pazienti, con la ripresa delle regolari attività ospedaliere la richiesta di emocomponenti è tornata ad aumentare nel corso del 2021
Seppur con qualche difficoltà registrata in particolare in alcune regioni del Sud, finora il sistema ha retto solo «grazie allo straordinario impegno dei donatori e a uno sforzo del personale a disposizione. Ma non basta. Da mesi stiamo dialogando con le amministrazioni locali e nazionali affinché sollecitino i direttori generali delle aziende ospedaliere nel richiedere la disponibilità in convenzione al personale infermieristico e, con i ministeri di Salute e Università, per autorizzare l’impiego dei medici specializzandi nei centri di raccolta».
Il centro trasfusionale dell’ospedale di Martina Franca è aperto dalle ore 08.00 alle ore 11.00 dal lunedì al sabato e resterà regolarmente aperto anche il 24 e il 31 dicembre.