La Giunta (delibera n. 16 del 20 gennaio 2022) ha dato indirizzo al dirigente del settore Patrimonio di valutare l’opportunità di acquisto o di gestione convenzionata del Cinema Teatro Nuovo per trasformarlo in auditorium per la musica e il teatro.
Il provvedimento è stato adottato a seguito della proposta pervenuta al Comune di Martina il 3 gennaio scorso dalla proprietà dell’immobile. Su relazione dell’Assessore alle Attività Culturali Antonio Scialpi la Giunta ha dato indirizzo all’ingegnere Daniele Sgaramella, dirigente del settore Patrimonio, di valutare la congruità del valore della struttura e la convenienza della ristrutturazione anche al fine di inserire il progetto, “di concerto con la Regione Puglia, nella programmazione culturale dei fondi del PNRR”.
Il Cinema Teatro Nuovo, che cessato l’attività, ha una superficie di circa mq 2.000 ed è autorizzato per le funzioni di sala cinematografica e teatrale per 800 posti a sedere in platea e 100 sedie in galleria.
“La proposta è pervenuta al Comune mentre è in corso il dibattito sull’esigenza della città di disporre di spazi moderni ed attrezzati – ha spiegato l’Assessore Scialpi – poiché i contenitori tradizionalmente utilizzati per eventi culturali e spettacoli risultano insufficienti o inadeguati. Martina si è caratterizzata negli ultimi decenni sempre più come una città ad alta vocazione culturale e soprattutto musicale, con manifestazioni di alto profilo che richiamano un vasto pubblico. Per questo la realizzazione di un auditorium adeguato era inserito nei nostri indirizzi di governo, nel DPP e se ne è discusso nell’ambito del redigendo PUG.
Il Festival della Valle d’Itria è diventato il simbolo dell’eccellenza ma sono cresciute anche altre realtà culturali, teatrali e musicali. La crescita del settore ha messo in evidenza l’assenza di uno spazio pubblico idoneo per una produzione culturale di qualità tutto l’anno. Un vuoto che l’Amministrazione vuole colmare sfruttando l’opportunità di finanziamento del PNRR. Abbiamo deliberato in Giunta, ovviamente nel rispetto delle prerogative del Consiglio che ha competenza sul patrimonio”.