Da Palazzo ducale fanno sapere che “Nel periodo ottobre 2022-marzo 2023 sono proseguiti, come prassi, interventi di potatura delle alberature comunali”. Fra questi gli alberi di piazza Marconi la cui potatura ha suscitato alcune critiche e segnalazioni a seguito delle quali il responsabile del servizio verde pubblico, perito agrario Raguso ha redatto una relazione nella quale spiega che a seguito delle nevicate del 2015 “per scongiurare eventuali danni a persone e cose, le piante prospicienti corso Italia sono state interessate da interventi incisivi che hanno di fatto portato alla potatura di tutte le branche secondarie”. L’area di piantumazione “è interessata da elevato traffico sia veicolare, anche di tipo pesante costituito essenzialmente da pullman di linea, sia da notevole presenza di persone per la concomitante ubicazione nei pressi di un edificio scolastico, con oltre 1000 scolari, nonché di un luogo di culto anch’esso altamente frequentato. Sia piazza Marconi che piazza Cristo Re sono luoghi di aggregazione giovanile anche nelle ore serali”.
L’ultimo intervento di potatura effettuato dalla società cooperativa L’Arca “ha portato all’eliminazione dei soli ricacci/succhioni lunghi dai 2 ai 4 metri, sottili e deboli, secchi nella parte iniziale, intervento disposto in quanto il notevole peso di tali chiome, formate da un intreccio di sottili ricacci, a seguito di piogge o neve rischiano di appesantirsi con il risultato di rovinare al suolo e costituire pericolo per la pubblica incolumità”.
Infine, l’agronomo Nicola Melucci, su richiesta dell’azienda affidataria del servizio di manutenzione del verde urbano di Martina, la società cooperativa L’Arca, ha effettuato una consulenza. Nella relazione dell’agronomo si legge che “la potatura poliennale degli alberi (ossia mediamente ogni 4/5 anni) implica necessariamente tagli più grossi e interventi di potatura più marcati dovendo ridurre la chioma in modo da minimizzare le interferenze con le infrastrutture urbane e il traffico veicolare nonché per garantire la pubblica e privata incolumità”.