La competitività di un territorio, la sua propensione ad attrarre investimenti ed a sviluppare nuova imprenditoria, la sua capacità di evolversi verso modelli di sviluppo moderni e sostenibili, passa anche attraverso livelli di tassazione equilibrati o comunque consoni al contesto produttivo che su quel territorio porta avanti la sua attività.
E’ da questa premessa, obbligata quanto evidente, e dal costante pressing esercitato sul problema dalla delegazione martinese di Confindustria, che si giustifica la decisione del Comune di Martina Franca di ridurre sensibilmente la tassa sui rifiuti (Ta.ri), la cui entità aveva provocato non pochi malumori da parte di molteplici realtà industriali del territorio.
Gli elevati livelli di tassazione, infatti, oltre ad essere di per sé eccessivi, risultavano ancor più onerosi in virtù dei ridimensionati livelli di produttività (sia in termini di occupazione sia di produzione) di molte delle aziende raggiunte dalla stessa tassa.
La delegazione di Confindustria, che sulla questione della fiscalità locale del territorio di Martina Franca era già intervenuta a più riprese, aveva dapprima auspicato l’applicazione di criteri di maggiore equità per le varie categorie produttive, raggiunte da tassazioni diversificate. Successivamente, aveva incontrato i candidati a sindaco e in tempi recenti la locale amministrazione, fino ad addivenire ad una ricomposizione definitiva della vicenda attraverso la pubblicazione del Regolamento Tari 2018, che contempla elementi di favore per le imprese industriali rispetto alle determinazioni assunte negli anni precedenti.