Il Gruppo di Volontariato Vincenziano di Martina Franca organizza la mostra benefica “Il raffinato cerimoniale del tè” che sarà inaugurata, alle ore 18 di sabato 13 luglio; la mostra sarà poi aperta al pubblico – con ingresso libero e gratuito – ogni giorno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.30 alle ore 21.00, fino a domenica 21 luglio.
Prestigiosa location dell’iniziativa è l’androne del Palazzo Fumarola, a Martina Franca in Corso Vittorio Emanuele n. 22, uno dei più importanti palazzi storici della capitale della Valle d’Itria, messo generosamente a disposizione con spirito di gratuità dalla proprietà, Antonietta Convertini con il marito Ettore Fumarola e la figlia Valentina.
La mostra prevede l’esposizione di servizi da tè e di porcellane d’epoca appartenenti alle socie del Gruppo di Volontariato Vincenziano di Martina Franca, splendidi oggetti conservati con cura e amore nelle case per decenni, infatti si tratta per lo più di “regali di nozze” come si usava un tempo…
Grazie a un sapiente allestimento, la mostra illustra al visitatore quello che un tempo nelle famiglie era un vero e proprio rituale, soprattutto in occasione di visite importanti in cui per gli ospiti si “usciva” dalla cristalliera il “servizio buono”.
Non sarà solo una mostra, infatti, ma un vero e proprio percorso che, anche attraverso cartelli esplicativi e quadri sul tema, racconterà la storia e l’uso del tè, questa bevanda che, importata dalla Cina in epoca coloniale in Inghilterra, si è poi affermata in tutta Europa, e non solo, tanto che ogni paese ha poi sviluppato un particolare rituale per la sua degustazione, in cui immancabili sono i biscotti che devono accompagnare sempre una tazza di tè!
In occasione della mostra i visitatori potranno, laddove lo desiderino, anche ricevere un sacchetto di biscotti da tè appositamente realizzati da un panificio locale, a fronte di una donazione liberale con cui saranno sostenuti i progetti del Gruppo di Volontariato Vincenziano di Martina Franca per le famiglie bisognose. Si ringrazia per la collaborazione il fotografo Manoocher Deghati.