Viso angelico, occhi penetranti e carattere determinato. Sara Putignano ha festeggiato lo scorso dicembre i suoi trent’anni con una doppietta, prima conquistando la XII edizione del Premio Virginia Reiter e qualche giorno più tardi anche con il Premio Eleonora Duse. Un bis di riconoscimenti che attribuisce la palma della più apprezzata attrice italiana under 35 dell’ultima stagione teatrale all’attrice di Martina Franca, già diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.
Il Premio Virginia Reiter è stato assegnato quest’anno presso il Teatro Argentina di Roma da una giuria di esperti presieduta da Sergio Zavoli e composta da Rodolfo Di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) ed Ennio Chiodi. A contendersi la palma con Sara Putignano erano Eugenia Costantini e Anahì Traversi. Il “Premio Virginia Reiter – Il lavoro dell’attrice” nasce nel 1995 e si prefigge lo scopo di identificare e promuovere le migliori attrici del panorama teatrale italiano ed europeo nella fase iniziale della loro carriera.
Ma la Putignano si è aggiudicata anche la menzione d’onore al Premio Eleonora Duse, ovvero l’“Oscar” femminile del Teatro. “Sono soddisfatta – ha detto Sara – perché è come se avessi lasciato una traccia del mio lavoro di questi anni. Nel Teatro, a differenza del Cinema, della performance restano solo le emozioni, i ricordi e i sentimenti, perché tutto si consuma nell’attimo della messa in scena. Con questi due riconoscimenti ho potuto raccogliere in mano qualcosa di tangibile”.
Sara Putignano dopo il diploma alla “Silvio d’Amico” di Roma negli anni successivi si è messa in luce come Madre nello spettacolo del 2012 “In cerca d’autore – Studio sui sei personaggi di Luigi Pirandello con regia di Luca Ronconi”. Si era già messa in luce nel triennio d’Accademia con intensivi orientamenti di Nekrosius, Karpov e Baur, e con regie di Salveti, Binasco e Ronconi. Ha poi espresso una forte e profonda personalità in testi di Macmillan, Schimmelpfennig, Paravidino, Lievi, Bartlett e Prebble. Le si riconoscono doti energiche, e una straordinaria gamma di assuefazioni alle pieghe, ai linguaggi, alle fisionomie delle drammaturgie contemporanee italiane e straniere.
Al cinema ha anche interpretato Lucrezia film nel film “Ambo” (2014), una storia di famiglia, amore e fraintendimenti diretta da Pierluigi di Lallo, con Serena Autieri, Adriano Giannini e Maurizio Mattioli. Ha lavorato anche nel film “Non scomparire” regia di Pietro Reggiani , ne “Il grande sogno” con la regia di Michele Placido.
Per la Putignano si tratta della definitiva affermazione nel panorama scenico nazionale, il riconoscimento di tanto studio e preparazione, la previsione che nei prossimi anni sentiremo ancora tanto parlare di lei.
o.cri.