Con il termine di gastralgia si raccolgono diversi sintomi che nascono dalla sofferenza dello stomaco: l’eccesso di acidità, la nausea, il bruciore, la cattiva digestione, il reflusso gastro-esofageo. Il dolore, a volte associato a crampi, può essere dovuto ad un’alterazione della mucosa o dei “movimenti” della prima porzione del tubo digerente, quando però il mal di stomaco, non tende a placarsi non va sottovalutato.
La parola gastrite viene usata per descrivere un gruppo di disturbi che hanno una caratteristica in comune: l’infiammazione della mucosa gastrica. L’infiammazione spesso è il risultato dell’infezione causata dal batterio responsabile della maggior parte delle ulcere gastriche (Helycobacter Pilori), tuttavia anche altri fattori come i traumi, l’uso regolare di certi antinfiammatori o l’assunzione di alcool possono scatenare la gastrite. Il disturbo può apparire all’improvviso (gastrite acuta) oppure può protrarsi nel tempo (gastrite cronica), in alcuni può trasformarsi in ulcera gastrica ed aumentare il rischio di tumore. Le terapie per la maggior parte dei casi di gastrite comprendono farmaci che riducono o neutralizzano l’acidità di stomaco. Tra di essi ricordiamo: antiacidi, farmaci antiulcera (o antistaminici anti-H2), farmaci inibitori della pompa degli acidi.
La sensazione di pancia gonfia è correlata, invece, all’eccessiva presenza di aria e gas all’interno dell’apparato digerente, che è causata da due disturbi molto comuni: aerofagia e meteorismo. Essi tendono a manifestarsi soprattutto nelle fasi di stress più intenso o quando si modificano le normali abitudini alimentari, come può avvenire ad esempio durante un viaggio o in seguito ad un’infezione virale. L’eccesso di gas può essere legato, anche, ad un’alimentazione particolarmente ricca di cibi che ne facilitano la produzione, come i legumi, o ad alterazioni dei normali movimenti delle viscere o ancora all’elevata fermentazione di sostanze organiche da parte della flora batterica presente nell’apparato digerente; più specificamente l’aerofagia è correlata ad un’anomala deglutizione di aria, con conseguente dilatazione della parete dello stomaco. Il meteorismo invece è legato all’eccessivo accumulo di gas all’interno dell’intestino.
Qualora gli esami clinici e i test allergologici abbiano escluso un’origine patologica dei disturbi gastrointestinali, è necessario cercare di lavorare sul nostro stato psicologico, abbassando i livelli di stress.
La tensione emotiva, induce una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, cosa che può – alla lunga – provocare infiammazione delle mucose e quindi bruciori, gastrite e persino ulcere. La muscolatura addominale contratta nella zona diaframmatica, rallenta la digestione.
La ricerca negli ultimi anni ha associato all’apparato digerente un secondo cervello, ed è proprio su questo che gli studi si stanno soffermando, evidenziando una stretta dipendenza tra i due organi.
“La maniera in cui si digerisce decide quasi sempre del nostro modo di pensare” -Voltaire-
Emanuela Saracino
*Ricercatrice presso Consiglio Nazionale delle Ricerche