Il prossimo 25 settembre alle ore 19.00 celebrerà la messa di saluto alla sua comunità: don Michele Castellana, una vita trascorsa alla Parrocchia del Carmine di Martina Franca. Lo scorso luglio ha celebrato con i suoi fedeli la sua ultima festa da parroco per la Madonna del Carmelo, prima di andare ufficialmente in pensione per sopraggiunti limiti di età, ma di carattere e grinta ne ha ancora da vendere.
Uomo di grande umiltà e pastore di una comunità parrocchiale che non manca di manifestargli la sua vicinanza e, reciprocamente, anche lui stesso alla sua comunità in questi anni ha saputo donare tutto se stesso. Il prossimo sabato 8 Ottobre alle ore 18.30 in l’Arcivescovo Santoro, durante la SS. Messa, conferirà l’incarico di Parroco a Don Francesco Imperiale. “Il Signore lo ha chiamato a svolgere in mezzo a voi il suo lavoro”, ha detto Don Michele alla sua comunità.
Nel silenzio della carità cristiana Don Michele ha impegnato la sua vita sacerdotale, e continuerà a farlo anche oggi che non è più parroco, nei confronti di chi soffre, dei disoccupati, e di chi vive il disagio sociale.
A sostituirlo al Carmine ci sarà don Francesco che proviene da Crispiano dalla parrocchia di San Francesco, mentre don Michele si sposterà soltanto dalla parte opposta della città continuando il suo impegno pastorale a sostegno del parroco della Madonna della Sanità don Luigi Angelini, su indicazione dell’Arcivescovo Filippo Santoro. Oltre 50 anni dalla sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 4 luglio 1965 per mano del compianto Vescovo martinese Guglielmo Motolese, con gli ultimi 31 anni trascorsi alla guida del Carmine, una delle comunità più attive sul territorio diocesano con la sua Azione Cattolica, il Terzo ordine carmelitano e la storica Arciconfraternita che sotto la guida di don Michele ha festeggiato l’anniversario dei trecento anni di fondazione. All’impegno morale e pastorale per la sua comunità, don Michele in questi anni ha sostenuto anche una coraggiosa e impegnativa opera di valorizzazione del patrimonio culturale con il restauro della Chiesa del Carmine, che rappresenta uno dei simboli più caratteristici del Barocco di Martina Franca. Un risultato ottenuto, con pazienza e con grande sforzo da parte della comunità parrocchiale e dell’Arciconfraternita, che oggi permette a tutti i pellegrini e visitatori di ammirare la grande chiesa in tutto il suo splendore. Pari attenzione che è stata manifestata anche nei confronti del patrimonio architettonico e delle comunità delle zone dell’agro, nei confronti delle chiese di Carpari e dello Spirito Santo. Don Michele ha impreziosito e migliorato la vita di un quartiere, spesso trascurato dalla politica e caratterizzato da maggiori criticità sociali, anche con il sostegno dato a molteplici iniziative scolastiche, giovanili, sociali, culturali e religiose. “Vi assicuro la mia vicinanza, la mia amicizia, ma soprattutto la mia Preghiera”, ha detto don Michele ai suoi fedeli nella lettera di saluto alla comunità parrocchiale.
Con Don Michele la città di Martina Franca ha anche accresciuto la devozione e il culto nei confronti della Madonna del Carmelo, non solo nella comunità cittadina, ma anche in quella diocesana.
Il 29 ottobre 1989 è una data che Don Michele, e l’intera città di Martina Franca, non dimenticheranno mai. Spettò a lui, in qualità di Vicario foraneo, organizzare e accogliere la visita di Papa Giovanni Paolo II nel capoluogo della Valle d’Itria, la sua voce accompagnò il passaggio del Santo Padre mentre attraversava le strade della città. Non aveva ancora i capelli bianchi, ma quel giorno segnò profondamente la sua vita sacerdotale. Uno dei ricordi più belli della sua vita, sicuramente uno dei più emozionanti sotto il profilo spirituale che sarà sempre custodito nel suo cuore e nella sua mente come anche nella memoria dell’intera comunità martinese.
o.cri.