Terza edizione della “Notte bianca della ricerca interiore”. Dal tramonto all’alba tra sabato e domenica, porte aperte a centinaia di turisti e devoti che hanno avuto modo di visitare l’ex convento delle agostiniane, oggi Villaggio di sant’Agostino, e grazie alla disponibilità di tanti sacerdoti che si sono alternati nella veglia e nella preghiera anche la possibilità di confessarsi.
Visita alle stanze del luogo per dedicare del tempo alla meditazione nel silenzio del Belvedere, la terrazza aperta in via straordinaria, da cui guardare le stelle, i trulli e le case bianche. Così a Martina Franca si concludono i festeggiamenti in onore sant’Agostino e della fedelissima madre santa Monica. È rimasta aperta sino al mattino anche la chiesa di santa Maria della Purità, gioiello architettonico in stile Rococò. “La vita e le riflessioni di sant’Agostino commuovono ed ispirano gli animi – spiega don Martino Mastrovito, priore dell’antica congregazione del Santissimo Sacramento, che raccoglie i sacerdoti martinesi e promuove l’iniziativa – conducendoli spesso al desiderio della Confessione. Per questo la lunga notte di preghiera, dedicata alle vittime del terremoto, è stata scandita dall’ascolto in filo diffusione delle ‘Confessioni’, il testo più famoso del santo pregando in chiesa o all’aperto con la possibilità di ricevere il sacramento della Riconciliazione nell’intimità del chiostro”.